21 Gennaio 2013 ARTICOLI

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Un’ ereditiera ribelle. Vita e avventure di Peggy Guggenheim.

Autore
Colloredo Sabina
Illustratore
Alessandra Cimatoribus
Casa Editrice
Einaudi Ragazzi
Collana
Storie e rime
Anno prima edizione
2004
Pagine
118
ISBN
9788879264921

Mi sono imbattuta in questo libro per caso e mi ha subito conquistata. Sarà che le storie dei grandi personaggi del passato mi hanno sempre affascinato, sarà che si tratta di una donna, sarà che tocca da vicino il mondo dell’arte a cui per formazione e per piacere mi sono avvicinata, mi sono fatta trasportare da questa lettura di Sabina Colloredo durante le vacanze natalizie

La protagonista è probabilmente uno dei nomi più noti tra i grandi collezionisti d’arte della storia. La piccola Peggy è la secondogenita della prestigiosa famiglia Guggenheim e fin da bambina manifesta un carattere fiero e ribelle. Imprigionata tra le ricchezze di casa e le ambizioni di una madre che per lei e le sorelle sogna solo un matrimonio con qualche rampollo dell’aristocrazia di New York, la giovane ereditiera si avvicina alla figura del padre, collezionista, che le trasmette l’amore per l’arte a partire dalla piccola galleria di famiglia. Tra quei quadri Peggy impara ad ascoltarsi e a ritrovare la quiete e, quando riceve la terribile notizia dell’affondamento del Titanic che, tra le sue duemila vittime, trasportava anche il padre, non ha dubbi su che strada seguire.

Peggy esce dai rigidi binari imposti dalla famiglia, inizia a lavorare in una piccola libreria grazie all’intercessione di una sua insegnante, mal vista dalla madre per la sua lotta a favore dei lavoratori. La ragazza ormai sbocciata donna legge, conosce, incontra personaggi del mondo dell’arte e delle lettaratura e infine decide di partire per l’Europa che recava ancora le cicatrici della Grande Guerra. Peggy si accorge che le opere d’arte portavano le stesse ferite e decide che la sua  missione sarò quella di salvarle. Nel frattempo si sposa con l’artista Laurence Vail e ha due figli.

Peggy è diventata una madre, ma continua a essere un’anima inquieta. Prende casa a Parigi e qui allestiste una piccola galleria. È soprattutto interessata a conoscere l’arte delle avanguardie e si lascia guidare e consigliare dai suoi amici, tra i quali Marcel Duchamp.

Mentre la sua collezione cresce, Hitler alimenta il vento della guerra e Peggy, ossessionata dall’idea di salvare quante più opere possibili, inizia una corsa estenuante per cercare di acquistarne il più possibile.

A tre giorni dall’arrivo dei tedeschi a Parigi, lascia la città con il suo nuovo marito, Max Ernest, diretta di nuovo verso l’America.

Incapace di fermarsi, fonda una galleria sulla 57esima strada e viaggia per il mondo. Infine, dopo aver conosciuto tanta bellezza, Peggy finalmente si ferma. Venezia diventa la sua nuova casa e la sua fama continua a crescere.

Il testo si presenta molto scorrevole, con una buona alternanza di descrizioni e dialoghi. Il contenuto poi si presta a una bella riflessione sul ruolo e sulla determinazione di una giovane donna impegnata nella ricerca del proprio destino e per questo ritengo possa essere un’utile lettura nei primi anni dell’adolescenza. Peggy può essere un modello da seguire, un esempio di donna che ha saputo sfidare le regole ma al tempo stesso trarre tesoro dall’esperienza di chi la ha preceduta e trovare così una propria individualità. Il modo con cui scava nel suo cuore e riesce a trovare voce alle proprie aspirazioni è quanto di meglio ogni giovane vita possa desiderare.

Qualora il lettore fosse interessato ad approfondire il filone delle biografie, l’autrice ha raccontato anche la vita e i viaggi di Margaret Mead.


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