12 Ottobre 2015 ARTICOLI

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Il bilinguismo: per tutti i genitori che non osano!

Questa avventura del bilinguismo è dedicata a tutti quei genitori che amano le lingue straniere, le conoscono bene, le hanno dentro eppure non osano veicolarle ai propri figli per colpa degli innumerevoli tabù culturali sull’educazione bilingue che purtroppo permeano ancora la nostra società moderna.

Per non avere il rammarico ed evitare quell’insidioso ritornello nella testa che suona: “Se avessi fatto qualcosa visto che ne ho le competenze!” quando i pargoli avranno 15 anni e magari non ameranno le lingue straniere così come vengono tradizionalmente proposte dal sistema scolastico (per approfondimenti vedere F. Antinucci – La Scuola si è rotta – ed Laterza) vediamo cosa si può fare fin da subito. Per subito si intende dalla nascita, perché non è mai troppo presto per iniziare ad esporre i nostri figli alle lingue straniere, come abbiamo già spiegato nel’articolo Il bilinguismo: un regalo prezioso per tuo figlio e in Apriamo le nostre case al bilinguismo non madrelingua.

Addirittura i manuali di psicologia evolutiva pongono l’inizio dell’apprendimento del linguaggio a partire dall’ultimo trimestre di gravidanza (per approfondimenti Galardi A. – Aristarchi Quadrio A. Lo sviluppo delle competenze: il ciclo della vita, ed Vita e Pensiero; Della Vedova A. La vita psichica prenatale: breve rassegna sullo sviluppo psichico del bambino prima della nascita in Psycomedia)

Di conseguenza non è in discussione “quando” iniziare, piuttosto sul “come” introdurre una seconda lingua ai nostri figli.

Abbiamo due opzioni:

  1. Conosciamo una seconda lingua ad alto livello, diciamo quasi per qualunque motivo e ci sentiamo in grado di parlare sempre in quella lingua a nostro figlio? Bene, allora facciamolo e, al pari delle famiglie con genitori parlanti lingue madri diverse, possiamo adottare il principio OPOL (one person one language) in modo da aiutare a dare un criterio organizzativo a nostro figlio per i due diversi idiomi.
  2. Conosciamo una seconda lingua ad alto livello, ma non ci sentiamo pronti per intraprendere il percorso OPOL? Allora dobbiamo trovare dei momenti in cui esponiamo i nostri figli alla seconda lingua, trovandole degli spazi dedicati durante la giornata. Di seguito riprendiamo alcuni consigli pratici che abbiamo già fornito in passato qua e là:
  • Innanzitutto cantare, cantare sempre: attraverso i ritornelli i bambini impareranno con facilità le strutture fraseologiche e la fonetica (i suoni delle parole); questo rimarrà loro per sempre.
  • Guardare i cartoni animati sempre e solo nella seconda lingua: i bambini, ma anche gli adulti, hanno bisogno di esercizio di extensive listening (ascolto prolungato).

Se ci pensate bene, infatti, un bambino inizia a produrre le prima parole in lingua madre intorno ai 12 mesi, ecco per tutto il tempo precedente ha sempre e solo ascoltato! Fate lo stesso ragionamento per la seconda lingua e proponete quotidianamente video o canzoni in quella lingua.

  • Dotatevi di libri illustrati per bambini nella lingua che volete trasmettere loro e leggeteli insieme senza mai tradurre, osservando le figure esattamente come fareste con un libro in italiano: essi dedurranno il significato dalle immagini e vi stupirete di quanto saranno competenti. Noi adulti, avvezzi alla lettura, abbiamo perso un po’ la capacità di “leggere per immagini”.
  • Inventatevi dei giochi da fare esclusivamente nella seconda lingua, senza tradurre mai. Partite da quelli semplici: possono essere i cubi impilabili o un semplice memory, quelli saranno i vostri giochi in lingua straniera per tutta la famiglia.
  • Condividere la seconda lingua in famiglia è essenziale per massimizzare l’efficacia dell’apprendimento anche laddove il bambino frequenti corsi scolastici, extrascolastici o abbia l’opportunità di interagire con coetanei che parlano un idioma differente. Ciò in quanto l’apprendimento viene favorito e rinsaldato dalla relazione affettiva esistente tra i membri della famiglia.

Quindi, osate farete di sicuro del bene allo sviluppo cerebrale e linguistico di vostro figlio!

See you all in the next adventure!


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