17 Febbraio 2020 ARTICOLI

Alda Trifiletti

Dottoressa Alda Trifiletti, specializzata in Glottodidattica Infantile alla Sapienza di Roma titolare del centro linguistico The Bilingual Bridge di San Mauro Torinese, insegna inglese a bambini e ragazzi, strutturando percorsi personalizzati e utilizzando il metodo Hocus&Lotus, Jolly Phonics ecc.. , fornisce consulenze agli istituti scolastici per implementare progetti di bilinguismo.

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Tendiamo ad insegnare come abbiamo imparato

In questa avventura sul bilinguismo ci soffermeremo su un aspetto particolare dell’insegnamento della lingua straniera: a parità di preparazione didattica, tendiamo ad insegnare attraverso lo stesso meccanismo con cui abbiamo imparato la lingua.

Cosa significa che tendiamo ad insegnare come abbiamo imparato?

Innanzitutto, ribadiamo il concetto che non è sufficiente sapere una lingua per poterla insegnare in maniera efficace. Infatti, ciò che distingue un “fruitore di una lingua”, anche ad alto livello, da un insegnante è la didattica, la quale è diversa a seconda che si insegni a bambini, ragazzi e adulti. (La preparazione fa l’insegnante, non la sola capacità linguistica).

Fatta questa premessa, pensiamo a tre insegnanti di lingua straniera e immaginiamoli tutti preparati allo stesso modo dal punto di vista didattico, tuttavia diversi per la modalità in cui hanno imparato, loro volta, la lingua che insegnano. Pensiamo ad un insegnante madrelingua, ad un insegnante cresciuto bilingue e ad un insegnante che ha un alto livello di conoscenza della lingua straniera, ma che non è bilingue dalla nascita, lo è diventato successivamente.

Come influisce il modo di apprendimento sulla modalità di insegnamento?

Vediamo come il modo in cui questi tre insegnanti hanno imparato la lingua che veicolano influisce, volenti o nolenti, sulla modalità di insegnamento.

Prendiamo l’insegnante madrelingua: soprattutto se ha una limitata conoscenza della lingua dei propri allievi, tenderà a focalizzarsi sulla lingua insegnata, dando per scontato alcuni schemi mentali che magari, per i suoi allievi, così scontati non sono, proprio per ragioni culturali. Infatti, le parole connesse a determinati concetti, in lingue diverse, sono spesso differenti ed esprimono sfumature o punti di vista differenti. Per capirci meglio: in italiano si dice “avere un debito con la giustizia” in inglese “avere un debito con la società”. In sostanza le due espressioni vogliono dire la stessa cosa, ma l’utilizzo delle parole giustizia o società determinano quale punto di vista sia più importante per una cultura e per un’altra. Inoltre, il modo stesso in cui utilizziamo le strutture fraseologiche influisce sul modo di pensare.

Torniamo ai nostri tre insegnanti e prendiamo un bilingue dalla nascita: ha imparato entrambe le lingue (quella madre dei propri studenti e quella che insegna) in maniera naturale, verosimilmente in contesto domestico. Questo insegnante, pur padroneggiando perfettamente sia lingue che culture, tenderà a focalizzarsi sull’acquisizione naturale della lingua senza soffermarsi su alcune criticità che i propri allievi, magari abituati all’apprendimento scolastico, basato ancora troppo spesso sulla traduzione e su regole più che sulla pratica effettiva, incontrano. Ad esempio, potrebbe non comprendere le difficoltà, in inglese, dell’utilizzo degli avverbi yet, already, still. Questo perché? Perché, come l’insegnante madrelingua, li ha imparati con la pratica!

Infine, veniamo al terzo insegnante, quello che ha conseguito un alto livello di competenza linguistica successivamente all’infanzia. In questo caso, dovrebbe rendersi perfettamente conto di molte delle difficoltà incontrate dai suoi allievi, perché “ci è passato”; tale caratteristica potrebbe essere vantaggiosa per aiutare gli allievi a trovare una via per superarle, tuttavia, ovviamente, dal punto di vista linguistico, laddove si lavora ad alto livello sulle sfumature rischia di non averle interiorizzate e, di conseguenza, non riuscire fino in fondo a trasmettere schemi mentali che non gli appartengono.

Non stiamo a sindacare su chi dei tre sia meglio, perché tutti e tre hanno i propri punti di forza e debolezza, semplicemente prendiamo atto delle differenze e di come, in ogni caso, sia importante imparare una lingua senza traduzione. Inoltre, nell’insegnamento le personalità individuali giocano un ruolo fondamentale.

See you all in the next adventure!


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