19 Maggio 2021 NOTIZIE

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Un ciclo di film per i bambini del Piemonte

L’interesse che accende il desiderio di imparare. I bambini protagonisti del processo di apprendimento, in compagnia dei propri genitori. E la ferma convinzione che l’unicità di ogni bambino sia una ricchezza, un dono per lui e per la società.

Sono messaggi importanti, del tutto innovativi, quelli veicolati dal ciclo di film “Apprendere a bottega con gli Artisti” realizzato da Fondazione Culturale PENSARE oltre con “Maestri d’Arte per l’infanzia – Digitale Education Film” e disponibili per le famiglie residenti in Piemonte e in Val D’Aosta.

Sei film realizzati con il contributo di Fondazione CRT Torino, in Partnership con Accademia Filarmonica di Seregno e Businness Vocies /Bni Piemonte, che si rivolgono ai bambini che hanno frequentato le prime classi della scuola primaria per aiutarli a consolidare le conoscenze acquisite, superare incertezze ed eventuali difficoltà, approcciarsi alle varie discipline con uno sguardo nuovo, diverso da quello sperimentato in aula.

“Questo progetto non si sostituisce al programma scolastico” spiega Elisabetta Armiato, étoile del Teatro alla Scala e presidente della Fondazione Culturale PENSARE oltre, “ma rappresenta un’opportunità per rafforzare quanto appreso dai bambini che negli ultimi due anni hanno vissuto l’esperienza della didattica a distanza e sono stati privati di ogni occasione di bellezza, con la chiusura di teatri, musei, biblioteche”.

Bambini a bottega dai grandi Maestri d’Arte

Sul sito www.maestridarteperlinfanzia.org è on-line il primo film “ParolCantando, dedicato alle parole e alle regole grammaticali più impegnative da comprendere e interiorizzare. Nei prossimi due mesi con cadenza bimestrale, verranno pubblicati altri cinque film che potenzieranno diversi apprendimenti: lettura, scrittura, calcolo, movimento, coordinazione, uso della voce e abilità di base.

I contenuti sono quelli che si apprendono sui banchi di scuola, ma la modalità… La modalità è del tutto nuova, è nel paradigma educativo una innovativa evoluzione… oltre. Perchè i bambini vengono accompagnati verso la conoscenza da grandi artisti che scendono dal palco ed entrano nelle case delle famiglie per condurre i bambini “a Bottega” come nel Rinascimento. E grazie al canto, alla danza, all’arte, alla musica… si accende lo stupore, nasce l’interesse, si consolida la conoscenza.

Il bambino non è più spettatore passivo chiamato a memorizzare concetti teorici, ma è coinvolto attivamente nel “fare”, è protagonista, e questo favorisce anche la sua autostima e la fiducia nelle proprie risorse.

“Il bambino si immerge nell’arte, come avveniva nelle Botteghe dei Maestri d’Arte del Rinascimento” racconta Elisabetta Armiato, “e attraverso l’esperienza diretta scopre e nutre la condizione d’arte che c’è dentro di lui. La conoscenza nasce dall’interesse, dal desiderio di imparare, dal comprendere che leggere, scrivere e far di conto sono strumenti del mestiere per creare Arte e non viceversa. Siamo certi dell’efficacia di questo approccio, perché la storia stessa grazie alla civiltà umanistica e rinascimentale, ne ha mostrato la validità”.

Imparare cantando, divertendosi, giocando

Ogni film è studiato per rafforzare l’apprendimento di regole ortografiche o concetti matematici più complessi e superare eventuali debolezze e lacune accentuate dalla didattica a distanza. Ed è così che scopriamo che imparare a sillabare cantando e muovendo il corpo a ritmo è meno noioso e decisamente più facile e produttivo. Con il canto si ricorda meglio anche quando e dove bisogna usare la lettera H o come si scrivono parole difficili come quelle con la Q.

Anche la matematica si comprende meglio nella sua applicazione pratica più divertente … il gioco di… magia!

“Gli artisti coinvolti oltre a eccellere nelle proprie discipline hanno ricevuto una formazione pedagogica che consente loro di relazionarsi in modo adeguato con i bambini di diverse fasce d’età” sottolinea Elisabetta Armiato. “I Maestri d’Arte sono lì con il bambino e per il bambino. Nei film non si usano mai espressioni come ‘devi fare così’ o ‘hai sbagliato’, ma il bambino viene aiutato a valutare e verificare, affinchè possa comprendere e decidere da solo in quale modo è meglio procedere per realizzare qualcosa che è importante per lui. È il fare che porta al sapere”.

“Il nuovo paradigma educativo dei Maestri D’Arte si fonda sul principio che al centro dell’apprendimento c’è l’esperienza della bellezza” considera Gabriella Landini Saba, psicoanalista, consulente scientifico-culturale della Fondazione, “e che il bambino non è spettatore passivo, ma attore protagonista del processo formativo”.

Un’esperienza da vivere insieme al genitore

Il valore aggiunto del progetto è che il bambino vive questa esperienza di crescita e bellezza insieme ai genitori che lo affiancano durante la visione dei film.

Mentre il bambino ascolta i Maestri d’Arte, assorto in un silenzio concentrato o imitandone gesti, parole e movimenti, il genitore è al suo fianco, condivide le sue emozioni, osserva le sue reazioni, lo può aiutare rafforzando il gioco ad imparare. Può essere che il bimbo si soffermi su una parte specifica del film e chieda di rivederla più volte, finché il suo bisogno è saziato.

Al termine del film i genitori possono osservando e chiedendo al bambino cosa è piaciuto, scoprire cosa ha pensato e provato durante la visione. Tra l’altro, le indicazioni offerte dal Maestro d’Arte possono tornare utili ai genitori per sostenere il loro bambino nei diversi apprendimenti. E proprio ai genitori è dedicato il video tutorial introduttivo con suggerimenti utili per accompagnare il bambino nel cammino della conoscenza, senza imposizioni o rimproveri, ma valorizzandone attitudini e potenzialità.

Sul sito è disponibile anche un breve questionario che i genitori sono invitati a compilare: il feedback delle famiglie offrirà alla Fondazione utili informazioni per creare nuove proposte rivolte ai bambini.

La nuova educazione declinata on-line

Il progetto dei Maestri d’Arte, che ora è stato declinato on-line, nasce da un’esperienza concreta, realizzata in presenza al Teatro San Babila di Milano, nel 2018/2019, con la partecipazione di 55 bambini, 45 studenti liceali, 20 artisti e più di cento ore di “bottega” per sperimentare nove differenti linguaggi d’arte.

Da questa esperienza è nato il libro “L’arte di educare” (di cui è possibile leggere un estratto in https://www.maestridarteperlinfanzia.org/prodotto/il-libro-maestri-darte-per-linfanzia/) che presenta le modalità seguite e i traguardi raggiunti e il docufilm che li descrive (che trovate in https://www.maestridarteperlinfanzia.org/docufilm-donazione/) 

“L’emergenza sanitaria ha interrotto il nostro percorso, così abbiamo deciso di abbracciare la dimensione del digitale, che – se fatta bene – può essere una modalità integrativa per aiutare i bambini ad apprendere” racconta Elisabetta Armiato, “e abbiamo portato on-line il paradigma educativo dei Maestri d’Arte”.

I sei film, a cui hanno partecipato Raul Cremona (magia), Alma Manera (teatro), Consuelo Gilardoni (canto), Mario Zimei e Silvia Leggio (musica), Maurizia Luceri (danza) e Cesare Buffagni (segno e disegno), resteranno disponibili on line fino all’inizio del nuovo anno scolastico, verso la metà di settembre.

La visione è orientata a bambini di 6-7-8 anni, ma indicata anche per più piccoli (dai 4-5 anni circa) che possono trovare uno stimolo importante ad apprendere; per i bambini in età scolare è un’ottima opportunità per rafforzare, consolidare conoscenze, superare lacune, in modo coinvolgente e mai noioso.

Uno sguardo nuovo, diverso, sul bambino

La proposta di educare attraverso la bellezza e di rendere il bambino protagonista attivo, anziché relegarlo nel ruolo di spettatore destinato a memorizzare insegnamenti e nozioni teoriche, è sicuramente innovativa.

Ma la grande evoluzione che questo nuovo modello di pensiero educativo afferma, affonda le sue radici ancor più in profondità, in una nuova visione del bambino, una visione che in questo momento storico è certamente differente dall’approccio comune. “Oggi il sistema educativo tende a omologare i bambini, e le differenze individuali in termini di capacità di apprendimento e tempistiche vengono viste come un problema, etichettate, certificate” sottolinea Elisabetta Armiato. “Ma attenzione, la direzione di una filosofia della standardizzazione dell’individuo a aperture dal’’infanzia,  poggia su teorie più che su solide e comprovate basi scientifiche. È l’unicità dell’individuo che gli permette di creare se stesso e contribuire al futuro della società. Dobbiamo investire sul talento di ogni bambino e accogliere e rispettare i suoi tempi e modi. “Ciascun bambino è diverso e nessun bambino è sbagliato” è punto chiave. Lo stesso vale per i tempi: ogni bambino ha i suoi che sono diversi da quelli degli altri, ma non per questo sono sbagliati. I tempi del bambino sono sempre quelli giusti per lui”.

Una convinzione quella di Elisabetta Armiato, Prima Ballerina Interprete al Teatro alla Scala per trentacinque anni ed étoile della danza italiana nel mondo, che trova conferma nell’esperienza personale. “Sono stata una bambina con l’argento vivo addosso, sempre in movimento, sempre attiva. Nella danza come nella vita la vivacità è stata ed è il segreto del mio successo. Ma quella bambina che è diventata una stella del Teatro alla Scala oggi sarebbe probabilmente etichettata “iperattività” e m”curata” Quando mi dicono che tanti bambini oggi hanno qualcosa che non va, io mi chiedo se non sia più responsabile chiedersi cosa ci sia che non va, nella nostra società non nei bambini!”

Un’occasione per iniziare a pensare… oltre

Per saperne di più della proposta educativa alla base del ciclo di film, è possibile visitare il sito della Fondazione Culturale PENSARE oltre www.pensareoltre.org di cui Elisabetta Armiato è presidente. “Sono stata una persona fortunata, ho avuto una vita ricca di soddisfazioni e successi, ho lasciato la danza per offrire ai bambini di oggi, le stesse opportunità educative” conclude Elisabetta. “Vorrei per loro un nuovo paradigma educativo che riconosca le differenze come un valore da accogliere e rispettare, non un problema da curare. Il destino della societàI bambini di oggi, sono la civiltà di domani”. É ora di PENSARE oltre.


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