Cara mamma,
Come tu stessa affermi il passaggio dal seno al biberon non ha “risolto” quell’approccio alla suzione che definisci di rifiuto.
La transizione della poppata al seno a quella con il biberon presenta necessariamente delle difficoltà oggettive: nel primo caso il movimento dei muscoli facciali sono orientati alla spremitura e alla raccolta del latte, mentre nel secondo caso la lingua deve impegnarsi in quei movimenti inversi di attesa e respinta del latte.
Inoltre il gusto del latte adattato cambia a seconda della marca… un po’ come succede per tutti gli alimenti di cui ci nutriamo noi.
È necessario scegliere delle tettarelle da cui fuoriescono non più di tre gocce al secondo per consentire il ritmo adeguato di suzione, e ricordarsi che solitamente ci vogliono svariati tentativi ed errori nell’acquisto di biberon dalle forme più diverse per arrivare a comprendere quali siano le preferenze della nostra creatura.
Vorrei aggiungere che anche la posizione del corpo richiede un nuovo adattamento scheletrico, muscolare, visivo e olfattivo…quando sono sostenuti e appoggiati a noi mamme, durante la poppata, comunque sentono il profumo di latte che ci caratterizza e quasi sempre protestano. Possiamo notare, infatti, che se il biberon lo porge il papà o la nonna sono più tranquilli …i nostri figli…perché queste persone di riferimento sono molto meno coinvolte emotivamente rispetto a noi.
Il mio suggerimento è quello di verificare, in prima battuta, con una consulente dell’allattamento materno o con un pediatra esperto quali possono essere le difficoltà di tuo figlio (posizione della lingua, poca apertura della mandibola, etc) e contemporaneamente creare dei momenti di assoluto benessere insieme alla tua creatura prima della poppata.
Un bagno condiviso, un massaggio con dell’olio di mandorle dolci, una pennichella, una piccola danza con quella canzone che ti piace tanto…
http://www.youtube.com/watch?v=gEKYrhpmgoA&feature=related
Se gradisci ulteriori approfondimenti puoi contattarmi privatamente.
Il nostro trionfo più grande non sta nel non cadere,
ma nell’alzarci ogni qualvolta che cadiamo.
Oliver Goldsmith