Cara mamma,
l’autolesionismo è un problema da non sottovalutare. Pur essendo un problema più frequente in età adolescenziale, una recente ricerca condotta dagli scienziati dell’Università di Denver e pubblicata sulla nota rivista “Pediatrics”, sostiene che già a 7 anni è possibile purtroppo che i bambini comincino a procurarsi del dolore fisico. Generalmente il comportamento auto aggressivo si manifesta in quei bambini che hanno una vita familiare problematica, un andamento scolastico difficoltoso (anche solo a livello di condotta) o che vivono situazioni di bullismo di cui sono vittima.
L’aggressività auto diretta può essere anche uno strumento di comunicazione: suo figlio sta cercando di attirare l’attenzione su di sé e le sta dicendo che c’è qualcosa che non va.
Le chiedo di vagliare e di verificare queste possibilità, anche se mi sembra di capire che già la vita familiare presenti delle problematiche non indifferenti.
Il dolore auto inflitto garantisce una via di fuga da uno stato di stress psicologico che non si è in grado di elaborare e conseguentemente di gestire. Il dolore serve a distrarre suo figlio dal dolore emotivo e nello stesso tempo il cervello rilascia delle sostanze che si chiamano endorfine, che procurano una sensazione di benessere.
Suo figlio, oltre ad avere un comportamento auto aggressivo, agisce l’aggressività anche contro gli altri: il fratello maggiore, la mamma (aggressività anche verbale). Non penso che suo figlio le dica che prova odio per lei solo perché lei è l’unica in casa a dirgli di no. Capita in molte famiglie senza arrivare a risvolti così drammatici.
Consiglio a lei e a suo marito di chiarirvi su quello che è lo stile educativo da adottare in famiglia. Dovete seguire una linea comune, in quanto due stili educativi diversi disorientano i vostri figli e li portano, appena possono, ad approfittare dell’uno o dell’altro genitore. Dovete cercare un punto di incontro.
Ad ogni modo, di fronte a qualunque forma di autolesionismo, è bene rivolgersi ad uno psicoterapeuta, che indicherà le strategie migliori da seguire per affrontare il problema. Più tardi si interviene, maggiore è il rischio che questo quadro comportamentale patologico si stabilizzi.
Saluti dalla psicologa