Gentile signora,
i tentativi di imitazione della sua bambina nei confronti della compagna di giochi sono proprio normali, fanno parte del sano processo di socializzazione. Vedo, imito, imparo dove sono i miei limiti, cosa posso fare e cosa no, qual è la differenza tra me e gli altri. L’imitazione è segno di una buona crescita e permette di apprendere dall’esperienza altrui in modo rapido. Diventa negativa solo quando riguarda comportamenti inappropriati e rischiosi (sperimentare una certa aggressività potrebbe essere talvolta solo un modo per imparare nel tempo a mostrarsi volitivi e assertivi) o quando per cercare l’accettazione da parte degli altri, si mettono in secondo piano i propri desideri.
Proviamo a riflettere con lei sulla scelta da fare: non ci sono molte bambine con cui giocare, ma il pericolo della solitudine giustifica l’accettazione della prepotenza altrui? Come insegnare alla propria bambina a comportarsi bene e poi anche a giocare con chi bene non si comporta?
Non si è legittimati a intervenire nell’educazione altrui (ma ci sono margini di confronto con l’altra mamma?) e nemmeno nei giochi tra due bambine (si cercano? Son contente di stare insieme? I bambini ricordano le loro avventure dando un peso diverso agli episodi di scontro rispetto agli adulti), ma nel portare sua figlia al parco a giocare con quella bambina come nel decidere di non farlo, lei sta facendo una comunicazione precisa, che sua figlia coglierà come i desideri o gli insegnamenti di mamma. Pensi a cosa vuole comunicare alla sua piccola, e quando propenderà per una opzione o l’altra, la metta in parole, diventerà una storia su un’esperienza condivisa con la sua bambina.
In bocca al lupo.