25 Novembre 2021 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Ansia da prestazione

La mia bambina, Anita, che frequenta la terza elementare.

Il giorno prima della verifica è molto in ansia. A casa si dedica con impegno allo studio e risultati si vedono, purtroppo a scuola nelle verifiche buio completo, le verifiche non hanno risultato positivo. Si sente molto frustata, non capisco come mai va in pallone!

Grazie spero in una vostra risposta!

Cara mamma di Anita, a volte più che le risposte possono essere utili le domande, per questo te ne propongo alcune che potrebbero esserti di aiuto per cercare di individuare le cause che generano il problema della tua bambina.

Anche negli anni precedenti Anita presentava questo disagio?

La difficoltà si manifesta solo con le verifiche scritte o anche con le interrogazioni? Scrive senza problemi?

Ha preso brutti voti?

Ne hai parlato con la maestra?

Ci sono altri sintomi, ad esempio altre manifestazioni di disagio quando si separa da te?

In un caso come questo si può generalmente parlare di ansia scolastica, è necessario capire quale sia o quali siano i problemi che l’hanno generata, potrebbe ad esempio trattarsi di qualcosa che le è stato detto e che la ha ferita, un rimprovero che le è arrivato amplificato ad esempio, oppure uno scherno dei compagni.

L’ansia scolastica ha spesso a che fare con l’ansia da prestazione che è a sua volta collegata alla paura del giudizio dei compagni e/o dell’insegnante e/o dei genitori. E’ consigliabile affrontare la questione perché il bambino, in questi casi, non attribuisce il giudizio valutativo al compito ma a se stesso e ne scaturisce  una scarsa stima di sé.

Quando accade che un bambino prende un brutto voto è molto importante spiegargli che non significa che non è capace, ma semplicemente che ha fatto degli errori che si possono correggere. Nella vita scolastica dovrebbero essere tenute ben in conto le variabili emotivo affettive che, quando sono vissute in maniera negativa, portano ad uno spostamento dell’attenzione dal compito verso altri stimoli e compromettono la prestazione. Si viene a formare una sorta di circolo che, inevitabilmente, porta a risultati e valutazioni negative.

Situazione scolastiche che possono generare disagio nei bambini sono ad esempio la percezione di un clima competitivo in classe, una eccessiva severità da parte degli adulti, ma anche la troppa indipendenza che viene vissuta come una richiesta eccessiva.

Cosa fare in questi casi? Sicuramente è necessario parlarne con la maestra e trovare con lei un’alleanza finalizzata a mettere a proprio agio la bambina. Parlarne con Anita, chiedendole di spiegare come si sente in quella situazione; incoraggiarla e magari riderci un po’ su con lei per sdrammatizzare la situazione.

Se dopo un po’ di tempo il problema non si risolve allora è consigliabile rivolgersi ad un professionista.

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