4 Aprile 2019 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Bambina con crisi di pianto e rabbia

Buongiorno dottoressa scrivo per avere consigli per quanto riguarda mia figlia di 9 anni appena compiuti.
È una bambina molto solare, ma deve avere sempre un punto di riferimento, anche solo un amica, quando deve fare qualcosa, es: sport.
A scuola ha fatto un po’ di fatica ad inserirsi con gli altri bambini tranne le sue amichette dell’asilo, in classe con lei, però adesso va d’accordo con tutti.
Le è stata riscontrata una disortografia l’anno scorso e sta già facendo potenziamento e a scuola le stanno dando una gran mano.
Purtroppo però alcune volte ha delle crisi di pianto e rabbia quando magari non prende il voto che sperava. Adesso stiamo lavorando con la maestra e vogliamo insegnarle a gestire la rabbia, però ha avuto un’ultima crisi proprio oggi, perché lei vede il voto che prendono gli altri compagni e va in crisi: è venuta a casa ha iniziato a lanciare il libro, non riusciva neanche a parlare che le mancava il respiro dal piangere.
Poi piano piano fortuna fortunatamente sono riuscita a calmarla ma mi stavo quasi spaventando perché una crisi così non l’ha mai avuta.
Sono molto preoccupata perché se alle medie dovesse avere un brutto voto, ho veramente paura di quello che potrebbe accadere, quindi vorrei capire se una cosa momentanea o è una cosa che va curata un altro suo comportamento è che magari si sveglia felice, ride scherza, dopo magari 10 minuti diventa seria e musona tante volte anche suo fratello di 7 anni le chiede perché è triste, e lei non risponde, oppure dice ” mi fa male la gola o mi fa male la testa mi fa male la pancia” tira fuori sempre qualcosa a livello di dolore fisico.
Noi non riusciamo a capire perché ogni tanto ha questi cambiamenti improvvisi, dopodiché magari viene coccolata da me, principalmente, perché suo padre si arrabbia quando vede questi comportamenti e magicamente le passa tutto torna ridere, le passa il mal di pancia è come se volesse essere sempre nelle mie attenzioni, come se mi sta chiedendo aiuto ma io non capisco il motivo per il quale mi chiedi aiuto.
Non capisco se è gelosa o invidiosa delle compagne che hanno magari un voto più bello del suo oppure hanno le scarpe più belle delle sue e quindi le deve avere più belle, ci sono questi comportamenti messi tutti assieme
Che stanno facendo un attimino pensare se sto sbagliando Io o la sto solo ingigantendo io.
Sembra che tutto quello che ho elencato sia collegato l’uno all’altro, nel senso prende un un voto che non è quello che voleva lei, diventa triste e rabbiosa “perché la mia amica ha preso il voto più alto?”.
Quando ci chiede qualcosa esempio un paio di scarpe o un regalo, alcune volte magari riusciamo a prenderlo per una ricorrenza per il compleanno piuttosto che Natale ma se ce lo chiede che non ci sembra il caso di comprarglielo inizia a fare il muso a essere arrabbiata con noi e poi glielo facciamo capire, lo capisce ma dopo una settimana, ricomincia “me la compri quella cosa?”, un’altra volta finché poi noi cerchiamo di farlo dimenticare o magari diciamo chiedilo al tuo compleanno.
E’ come se fosse sempre alla ricerca di qualcosa di materiale, come se lo dovesse sfoggiare alle sue amiche: “Io ce l’ho e te no”. Abbiamo questa impressione però magari mi sbaglio la sto facendo troppo gigante.
Scusate se ho fatto un po’ di confusione nel raccontare, però sono tante cose che vorrei dire, non so se mi sono spiegata bene.
Grazie mille per l’attenzione
Buon lavoro

Gentile signora,
verso la fine della lettera lei scrive che “Sembra che tutto quello che ho elencato sia collegato l’uno all’altro, nel senso prende un un voto che non è quello che voleva lei, diventa triste e rabbiosa” perché la mia amica ha preso il voto più alto?” e mi sembra una buona ipotesi. Infatti non è insolito che i bambini che presentano una problematica di dislessia poi manifestino anche momenti di tristezza e di rabbia.

E’ molto importante aiutare la bambina a comprendere che lei non è meno brava dei suoi compagni, ma che ha bisogno di trovare un metodo tutto suo per studiare e che appena lo troverà non ci saranno più problemi.

Anche sulla questione dei voti sarebbe importante avere l’aiuto della maestra per spiegare che è normale che non si prendano voti uguali, e che il voto non è un giudizio sulla persona ma su lavoro che ha svolto.

Insomma, in presenza di problemi di dislessia, oltre al lavoro da svolgere sull’apprendimento scolastico, ce n’è uno altrettanto importante che riguarda la consapevolezza. Quest’ultima parte però non va svolta solo sulla bambina ma anche a scuola, con l’insegnante e i compagni, e a casa con i genitori e i fratelli. Chi ha un problema di dislessia non deve sentirsi meno bravo degli altri, e chi segue i bambini deve avere la pazienza di rispettare i loro tempi che, specialmente all’inizio, sono più lunghi. I problemi emotivi dei bambini dislessici cominciano a manifestarsi quando l’insegnamento non è confacente al loro stile di apprendimento, il problema insomma glielo creiamo un po’ noi che vorremmo lo stesso rendimento “degli altri” e che diamo il voto non in base alla reale capacità del bambino e premiando i suoi sforzi, ma valutiamo pensando ad uno standard medio.

Si può provare a parlare con l’insegnante di tutto ciò e vedere se, insieme, riuscite ad apportare dei piccoli cambiamenti che possono essere sufficienti a migliorare la situazione.

In caso non vedesse alcun cambiamento le consiglio di rivolgersi a un collega di persona per poter aiutare la bambina ad affrontare gli aspetti psicologici dei DSA.

Cordialità

dott.ssa Flavia Cavalero

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