Gentile mamma,
comprendiamo la sua ricerca costante di una soluzione ad un problema quotidiano, serio e gravoso. Purtroppo, però, posizionarci alla fine di una lunga lista potrebbe creare un effetto opposto a quello che speriamo tutti. Se lei chiede per strada come raggiungere una destinazione ma le rispondono più persone contemporaneamente o in rapida successione, l’effetto è solo quello del disorientamento, per quanto ce la mettano tutta o conoscano la destinazione.
Talvolta, infatti, nel tentativo di poter finalmente tirare un sospiro di sollievo, ci si confronta con tante persone e ciascuna analizza solo un dettaglio della situazione, finendo per offrirle una spiegazione parziale e una soluzione che non può essere esaustiva.
Le chiediamo dunque di fermarsi un attimo, di pensare a quale esperto possa pensare di meritare maggiormente la sua fiducia, a chi affidarsi, che sia il vecchio pediatra o uno nuovo, per esempio, di raccogliere poi tutto quello che è stato fatto e di analizzarlo con calma, cercando di aggiungere un pezzo per volta a quella che deve essere una rete: quali specialisti sono stati incontrati in quattro anni (pediatra, nutrizionista, allergologo, psicologo…)?
Sono state fatte visite specialistiche, fatte diagnosi e esami? Con che risultati? A quando risalgono?
E poi, in questi quattro anni e nei vari tentativi, quando è cominciato tutto, cosa sembra non risolvere il problema ma almeno avere qualche effetto? Cosa determina un peggioramento?
Perché quella che all’esterno è una fissa, da dentro è un equilibrio psicofisico delicato ed in quanto tale è difficile abbandonarlo, se non si riesce a trovarne un altro, paradossalmente anche laddove fosse deleterio a lungo andare.
La ringraziamo per aver condiviso con noi quattro anni di fatica e tenacia.
Le auguriamo davvero in bocca al lupo.