Buongiorno Elisa,
lei dice che il bambino ha problemi di sonno “nell’ultimo periodo” ma mi sembra di capire che invece la richiesta di condividere il letto con voi abbia radici più lontane visto che già quando è nata la sorella dormiva con voi. Il bimbo ha 9 anni ed è quindi possibile parlare con lui per capire cosa lo disturbi, dando per scontato che non si tratta di qualcosa di esterno come i rumori di cui lui parla, semmai della paura che cita.
Di cosa ha paura? Quali sono le sue fantasie?
Cosa è successo “nell’ultimo periodo” a casa o a scuola o con gli amici? C’è stato un episodio che lo ha preoccupato?
Cosa potrebbe farlo dormire serenamente in camera sua? Una lucina accesa tutta la notte? La porta aperta?
E poi ci sono ancora altre aree che andrebbero capite: quali sono le abitudini legate al rito del sonno?
Guarda la tv prima di andare a letto? Cosa guarda? Con chi?
Gioca alla play?
Usa la tecnologia?
Viene accompagnato nel suo letto e rassicurato?
Come vede ci sono molte questioni legate al rito dell’addormentamento che vanno un po’ seguite e messe in atto.
Da parte dei genitori in questi casi è necessario che ci sia coesione e che entrambi perseguano lo stesso obiettivo per fare in modo che il bambino senta di non poter appoggiarsi a uno contro l’altro. Ma forse prima di tutto ciò è importante che il bambino capisca che dormire nel suo letto va a suo vantaggio perché è più libero e dorme meglio anche lui.
E’ un passaggio che richiede fermezza da parte dei genitori e allo stesso tempo dolcezza perché il bambino non deve viverlo come un “trauma” ma come un rito di passaggio che lo porta dall’essere piccolo alla sua crescita.
Cordialità
dott.ssa Flavia Cavalero