1 Dicembre 2009 L'ESPERTO RISPONDE

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Bruschi risvegli

Sono la mamma di un bambino di un anno.
E’ nato con il piede torto e quindi ha avuto un inizio di vita difficile, fatto di gessetti fino a due mesi con continue visite ed un intervento all’età di 5 mesi.
Da sempre ha problemi per dormire e si sveglia anche 10 volte a notte e sempre urlando come un pazzo.
Anche di giorno tende ad essere un bimbo spaventato.
Mi chiedevo se quello che ha vissuto per il piedino può essere la causa di questi risvegli e se è possibile fare qualcosa per risolvere la situazione.
Ringrazio e porgo cordiali saluti.

Cara Michela,
nel primo anno di vita il pianto ed i risvegli notturni sono reazioni naturali alle sensazioni corporee sgradevoli o dolorose, e riteniamo quindi comprensibile che il suo bimbo, data la sua difficile condizione, possa presentare reazioni di questo genere.
Il pianto è inoltre la prima e fondamentale forma di comunicazione, permette al bambino di esprimere il suo disagio e a voi genitori di intervenire per confortarlo e rassicurarlo al momento opportuno.
La presenza dei genitori nei momenti di crisi è molto importante, e va mantenuta con pazienza senza eccessive aspettative di cambiamento finché il bambino è sofferente.
È corretto d’altra parte chiedersi se vi siano anche altri fattori che incidono sul comportamento del piccolo.
Potrà osservare suo figlio: i risvegli notturni si presentano più spesso quando il piedino “fa male” o in corrispondenza degli interventi medici (in particolare l’intervento chirurgico)?
Oppure, se ciò non avviene, in corrispondenza di quali altri eventi pianti e urla notturne si acuiscono?
Ci sono altri problemi in famiglia (difficoltà relazionali, lavorative, di salute, ecc.), anche apparentemente ininfluenti?
Infine, sarà importante che lei (e chi insieme a lei accudisce il bambino) si interroghi rispetto alle proprie reazioni emotive di fronte ad un evento così difficile da sostenere come la sofferenza fisica in un bambino molto piccolo.
Se si accorge che è a sua volta spaventata e sofferente ne prenda atto, è una situazione frequente e comprensibile, ed è necessario raccogliere tutte le proprie risorse per poter infondere forza e sicurezza a suo figlio.
Non esiti a chiedere un sostegno psicologico se lo ritiene opportuno.


Ricordiamo che lo Studio di Psicologia Relazionale offre la possibilità di avere un primo colloquio gratuito (individuale o di coppia) con una psicoterpeuta familiare su appuntamento.


Lo staff dello Studio di Psicologia Relazionale (Daniela Ciaramita – Barbara De Meo – Maria Cristina Peyrani) sono curatrici della rubrica Psicologia di Torinobimbi

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