Buongioro Doris,
Il Disturbo da Deficit di Attenzione e con Iperattività (DDAI; acronimo nella letteratura in lingua inglese: ADHD, ossia Attention Deficit Hyperactivity Disorder) è il modo per definire lo specifico quadro di difficoltà che incontrano alcuni bambini, adolescenti e adulti nel mantenere l’attenzione su un compito, nel controllare gli impulsi ad agire e nel regolare il livello della propria attività. Gli studi clinici asseriscono con crescente convinzione che i sintomi del DDAI possano proseguire anche nell’età adulta, forse meno visibili, tuttavia appare utile ricordare che un adulto con DDAI è cresciuto con le difficoltà tipiche del disturbo.
Se è stato aiutato, tramite i professionisti e i familiari, ad elaborare le strategie per far fronte alle sue caratteristiche, avrà potenzialità ed uno stile di vita diverso da chi ha convissuto, per l’intera vita, con il DDAI.
Secondo alcuni studi gli adulti con deficit di attenzione/iperattività presentano significative comorbidità psichiatriche nell’arco di tutta la vita, permarrebbe un rischio di danno funzionale, tuttavia sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se e in quale misura l’aumento della psicopatologia sia associabile all’ADHD.
Gli adulti in cui non sia stato riconosciuto il disturbo, e che ne acquisiscano in seguito consapevolezza, possono imparare a riconoscere i propri sintomi e a guardare al proprio passato considerando per la prima volta il ruolo che essi abbiano avuto nella carriera scolastica e lavorativa, nella vita affettiva e relazionale, spiegandosi, alfine quanto interpretavano prima solo con sofferenza, senso di colpa, impotenza, e che oggi appare loro, invece, come una condizione che poteva essere trattata, motivo delle ricorrenti difficoltà.
La saluto cordialmente, Valeria Moschese
23 Febbraio 2010 L'ESPERTO RISPONDE
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Chiarimenti
Buongiorno,
vorrei maggiori chiarimenti sul Disturbo da Deficit di Attenzione e con Iperattività, che hanno diagnosticato a mio figlio.
cordiali saluti
Doris
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