Cara mamma,
è comprensibile che tu sia preoccupata per il fatto che tuo figlio non mangi a scuola.
Spesso, molti bambini, soprattutto durante i loro primi giorni di scuola, manifestano il loro disagio e la loro frustrazione rifiutandosi di mangiare. Questo può essere una reazione naturale al cambiamento che stanno vivendo.
L’ingresso a scuola rappresenta una fase importante nella vita dei bambini, caratterizzata da nuove figure di adulti, ambienti diversi e nuovi compagni con cui interagire. Questo processo di adattamento è emotivamente complesso per ogni bambino. Si scontrano con emozioni contrastanti, come il desiderio di giocare con gli altri bambini da un lato e la rabbia di dover rimanere senza mamma e papà dall’altro. Alcuni bambini possono essere entusiasti di esplorare nuovi giochi ma allo stesso tempo sentirsi ansiosi riguardo a un ambiente sconosciuto. In questa fase, i bambini, come gli adulti, hanno molte domande che passano per la loro mente, come: “Mamma e papà torneranno a prendermi?”, “Perché devo stare qui senza di loro?” e “Mi posso fidare delle maestre?”.
Le reazioni al cambiamento possono variare notevolmente; alcuni bambini potrebbero iniziare a svegliarsi di notte più spesso, altri potrebbero diventare più capricciosi a casa, alcuni potrebbero avere difficoltà ad addormentarsi, e altri potrebbero rifiutarsi di mangiare.
In caso di rifiuto del cibo, è fondamentale che genitori e insegnanti lavorino insieme come una squadra. Non bisogna preoccuparsi se il bambino salta un pasto, perché sicuramente recupererà in seguito. L’attenzione degli adulti non dovrebbe concentrarsi sul fatto che il bambino mangi o meno. Il bambino sta semplicemente esprimendo il suo disagio e la sua frustrazione durante il pasto. Il motivo per cui non mangia è perché non si sente sereno e ha bisogno di tempo per adattarsi e abituarsi al nuovo ambiente. In genere, quando il bambino comincia a sentirsi più a suo agio a scuola, comincia anche a mangiare gradualmente, iniziando magari con piccoli assaggi e poi aumentando le quantità. Alcuni bambini potrebbero impiegare alcune settimane, altri alcuni mesi. È importante che gli adulti rispettino i tempi del bambino e gli permettano di adattarsi gradualmente.
Ci sono alcune strategie che possono aiutare il bambino durante i pasti a scuola. Prima di tutto, è importante che il bambino segua regolarmente l’orario dei pasti, indipendentemente dal fatto che mangi o no. Portarlo a casa prima del pasto e darli da mangiare a casa dopo la scuola non è utile e potrebbe rafforzare il suo rifiuto del cibo.
Le insegnanti dovrebbero evitare di comunicare davanti al bambino se ha mangiato o meno, dovrebbero trovare altre modalità di comunicare con i genitori.
È importante evitare di dire al bambino che “deve” mangiare o assaggiare qualcosa. L’approccio più efficace è quello di “proporre” il cibo come fanno con gli altri bambini e permettere al bambino di decidere se mangiare o meno in quel momento.
Le sue preoccupazioni sono condivise da molte mamme; il cibo può essere fonte di molta ansia. L’alimentazione non è solo una questione di nutrizione, ma anche di relazione, gioco e armonia.
Infine, ricorda che il comportamento del bambino, compreso il rifiuto del cibo, è spesso un modo per attirare l’attenzione degli adulti, in particolare dei genitori.
È importante che il bambino percepisca l’attenzione degli adulti non solo in base a cosa mangia o non mangia, ma anche per il suo comportamento, il suo divertimento e le sue interazioni con gli altri bambini.
Vedrai che andrà meglio! Facci sapere!
