Buongiorno Mamma!
Che bella domanda che ci fa, e che bel carattere forte che ha Elio.
La sua domanda è tanto bella quanto difficile.
Quello che le posso dire è che sicuramente Elio è fortunato ad avere due genitori così attenti e innamorati di lui, che nonostante le difficoltà riescono a vedere in lui un bimbo solare e gioioso.
Le scrivo questo perché è parte importante di ciò che può fare per aiutare Elio a non essere sopraffatto dalla moltitudine di emozioni che lo travolgono nel momento in cui ha questi scatti o queste difficoltà. Ma si immagini anche quanto potrà servirgli questo robusto carattere nella vita e quanto può essergli servito ora, in tutte queste difficoltà e passaggi!
Come mi scrive, Elio ha già sperimentato molto, e probabilmente questo lo ha fatto crescere in fretta, fornendogli un ventaglio di emozioni che non è facile da capire e gestire per un bimbo di 26 mesi.
Queste emozioni le riversa a voi, nella speranza che le possiate contenere e capire.
Se una sua amica le dicesse di aver avuto una malattia oncologica, di essersi trasferita, e di aver avuto un nuovo cambiamento (asilo e non più nonna o tata), e per questo a volte si sente arrabbiata e tratta male le persone, lei cosa le direbbe? Immagino che con la sua sensibilità che ci ha mostrato la consolerebbe o avrebbe parole dolci per lei.
Il suo bambino è in una fase complessa della vita, una fase in cui tenta di autodeterminarsi, di decidere per se stesso, ma allo stesso tempo ha avuto molte esperienza non facili.
Cosa fare dunque?
Dargli un recinto ben saldo nel quale possa muoversi in tranquillità, ed esprimere anche rabbia e frustrazione. Questo si traduce in pochissime regole, condivise con suo marito e mai opinabili. Il resto può passare in secondo piano.
La prima cosa è prenderlo sul serio senza però essere preoccupati o spaventati dalle sue reazioni.
Quando butta i giochi a terra arrabbiato, può dirgli semplicemente “NO”, a poco valgono le spiegazioni in questo momento.
Quando si irrigidisce per essere cambiato, non innescherei una lotta al punto da farle venire la tendinite, i bambini hanno un sistema di pensiero dicotomico, o è bianco o è nero, e spostarsi da li innesca solo una lotta di potere dalla quale nessuno esce mai vincitore. Lo cambi in un altro momento, a nessun bambino piace stare sporco.
Quando mi parla di mangiare a tavola tranquilli, è evidente che Elio vorrebbe essere protagonista anche in quel momento, (come mi racconta che fa all’asilo) ed ha a disposizione mamme e papà seduti vicino a lui, quale migliore occasione per farsi vedere e coccolare!
Capisco che non le abbiamo dato una risposta da bacchetta magica, ma speriamo di averle fatto vedere quanto forte e speciale sia il suo bimbo, e già con questa consapevolezza potrete insieme fare dei bei passi avanti per aiutarlo a non farsi sovrastare da questa forza.
Cari saluti
Gruppo LabirinTO
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