Cara Valentina,
quando in gravidanza viene diagnosticata una grave malformazione del feto la coppia (o la donna) è costretta ad una scelta estremamente angosciosa: per chi non se la sente di dare alla luce ed allevare un figlio non sano l´aborto rimane purtroppo l´unica alternativa possibile. Quali che siano la situazione personale, le convinzioni etico-religiose, il contesto familiare e sociale, l´interruzione di gravidanza comporta sempre una sofferenze intensa e profonda. Si sperimenta un grave senso di perdita (il figlio che non nascerà), acuito per di più dal senso di colpa e dal sentimento della propria fragilità e/o inadeguatezza procreativa. Ascoltando le confidenze della tua amica, hai percepito la sua angoscia e i suoi dubbi, e inoltre la tua descrizione degli eventi trasmette un senso di confusione e di incertezza, probabile ulteriore riflesso della sua sofferenza.
Non è chiaro cosa sia avvenuto durante la fase diagnostica e in quella subito successiva; certo è che in questi casi le persone si trovano a prendere una decisione critica in tempi brevi e in condizioni emotive sfavorevoli. Spesso la prima reazione è di incredulità e disorientamento, i dati oggettivi sulla situazione clinica sono difficili da reperire e anche da comprendere e l´ansia può complicare in vari modi i rapporti di comunicazione con l´équipe medica. La tua amica sta vivendo ora il lutto della perdita del suo bambino e prova dolore, rabbia e confusione. Può esserle d´aiuto chiarire quanto è successo raccogliendo senza fretta dati clinici più chiari, magari consultando un medico di fiducia, per comprendere in maniera più realistica cosa si sarebbe potuto fare (in questi casi le possibilità di intervento sono limitate e possono sfuggire al nostro controllo), ma soprattutto può aver bisogno di un po´ di tempo per vivere il suo dolore e confrontarsi con l´inevitabile senso di colpa. Anche l´affetto di parenti e/o amici può essere d´aiuto, purché la loro presenza sia delicata e discreta. Un sostegno psicologico è comunque indicato.
Ricordiamo che lo Studio di Psicologia Relazionale offre la possibilità di avere un primo colloquio gratuito (individuale o di coppia) con una psicoterpeuta familiare su appuntamento.