Carissimi genitori,
grazie per averci scritto. Tra le righe leggiamo preoccupazione per la vostra bimba, bimba che definite la vostra principessa. È naturale investire molte risorse ed energie per i propri figli, trattandoli e considerandoli dei veri principi e principesse. Talvolta però ci costruiamo realmente un’immagine idilliaca di questi bimbi che sono sempre stati bravi e coccolati tra le braccia amorevoli del proprio papà e della propria mamma. E quando i bimbi cominciano ad avere comportamenti diversi ci allarmiamo perchè quello che fa il nostro bimbo si scontra con la nostra immagine di lui e con i nostri sentimenti.
I comportamenti dei bimbi hanno sempre un significato, altrimenti non avrebbero ragione di esistere; comportamenti come il rifiuto del cibo, l’aggressività, le difficoltà sfinteriche allarmano molto i genitori. Si verificano proprio per far sì che i genitori si preoccupino; solo in questo caso, come fate voi, i genitori possono fermarsi e iniziare ad interrogarsi su cosa sta accadendo, su cosa vogliono comunicare e soprattutto che cosa fare. La vostra bimba in questo momento vi ha dato una grossa opportunità.
Immaginiamo quanto non vi faccia stare sereni vedere la vostra bimba nei momenti di aggressività; il comportamento aggressivo è legato ad un’emozione specifica che è la rabbia. La rabbia, nel linguaggio comune, viene talvolta etichettata come un’emozione negativa, ma non è affatto così. La rabbia segnala che qualcosa non ci sta bene, che c’è una sensazione di disagio e quindi è bene che venga espressa.
Di fronte al comportamento aggressivo della vostra bimba, la prima cosa da fare è fermarla e contenerla: “Non si alzano le mani alla mamma, capiamo che sei arrabbiata ma non si fa!”. Le parole poi le troverete voi. Va sgridata con un atteggiamento autorevole ed inoltre è necessario nominare l’emozione della rabbia, anche se la bimba non risponde: “Sei arrabbiata? Pensiamo che in questo periodo sei proprio arrabbiata e ti viene da alzare le mani, ma non va fatto assolutamente.”
I bimbi vanno aiutati a regolare le loro emozioni e un valido aiuto è la lettura di alcuni libri sulle emozioni; in questo caso sarebbe utile il libro “Che rabbia”. Inoltre i bimbi piccoli usano le mani perchè ancora non hanno padronanza del linguaggio verbale ed è per questo che gli adulti devono invece nominare e parlare delle emozioni ai bimbi; in questo modo forniscono gli strumenti necessari per il passaggio da un piano non verbale (schiaffi, calci) a quello verbale (“Sono arrabbiato!”).
In genere i cambiamenti sconvolgono dal punto di vista emotivo tutti, bimbi ed adulti; è anche possibile che un po’ di rabbia sia stata generata dal trasferimento e dai periodi di assenza di papà: i cambiamenti necessitano di tempo per essere metabolizzati e per trovare un nuovo equilibrio.
Prima di concludere, vorremmo aggiungere una cosa legata al fatto che il comportamento aggressivo è diretto a mamma. Ci sembra di capire che la bimba abbia trascorso molto tempo con mamma, non essendovi affidati ad altre figure. È importante per la bimba e per la mamma iniziare ad avere dei momenti di separazione, anche solo qualche ora. La rabbia dei bimbi spesso si riscontra proprio in quelle relazioni in cui la mamma e la bimba sono legate in modo eccessivo e non hanno la possibilità di sperimentarsi in contesti diversi, dove possono sperimentare la mancanza l’una dell’altra e la possibilità di pensarsi. Questo è fondamentale per favorire nella bimba il processo di costruzione della propria identità; “Sono una persona legata ai miei genitori, ma diversa da loro”.
I bimbi devono acquisire sicurezza e fiducia per potersi muovere nel mondo e questo lo possono fare solo sperimentando gradualmente piccole separazioni dai genitori. Non abbiate paura di sconvolgerle i ritmi o di prendervi spazi di coppia per voi. Vostra figlia percepirà il vostro amore anche quando non siete lì con lei.
Un caro augurio