Cara Patrizia,
il momento del passaggio fra lo stato di veglia e quello dormiente, richiede, come tu stessa racconti, una serenità ed un senso di appagamento della giornata appena trascorsa.
Ricordando che i bambini hanno bisogno di continuità e di gesti ripetuti per sentirsi sicuri e contenuti, la mia opinione è che il primo passo da compiere nel vostro caso è quello di chiedersi quanta sia forte la necessità di portare il cambiamento.
Non ci sono regole fisse o formule prestabilite.
Crescere è separarsi dalla mamma … uscire dal legame marsupiale gradualmente conquistando piccole autonomie… con calma e fiducia… un cambiamento alla volta… sapendo con molta chiarezza da dove e da chi nascono le esigenze di tale cambiamento per riconquistare un nuovo e sano equilibrio personale e familiare.
Attraverso un progetto pensato e discusso all’interno della coppia genitoriale prima, si attua poi, con fermezza e gentilezza, la modifica. Fermezza significa essere certi di ciò che si pensa e si fa senza dover chiedere a loro cosa preferiscono e, pertanto, agire con un atteggiamento calmo e rilassato.
Potreste decidere che un giorno alla settimana, ad esempio tutte le domeniche, sarà il papà ad accompagnarla – con una sua personale modalità – a fare la nanna: la lettura di un libricino, le carezze fra i capelli, una piccola storia inventata per le.
Trova per te una occupazione che non può essere interrotta: una lunga telefonata, un bagno con sali profumati, quello che non riesci a fare solitamente di cui senti l’esigenza.
Il mio suggerimento è quello di approfondire anche attraverso la lettura del libro di Grazia Honneger Fresco “Facciamo la nanna“ edito dal Leone Verde, di cui puoi leggere la recensione di Torinobimbi.it
L’amore non deve implorare, e nemmeno pretendere. L’amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé; allora non è più trascinato, ma trascina. (Hermann Hesse)