10 Febbraio 2024 L'ESPERTO RISPONDE

Avv. Maria Ferrara

Titolare dello Studio professionale MF Legal Office che offre assistenza e consulenza legale sia in ambito giudiziario che conciliativo, con particolare riferimento al diritto di famiglia. Appassionata del proprio lavoro e “preda” di un guizzo creativo che la porta alla ricerca continua di nuove esperienze. Riceve su appuntamento nel suo studio di Via Baltimora, 90 a Torino tel. 011/197.193.38

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Diritti del minore e residenza fittizia del padre – l’Avvocato Risponde

Buongiorno,
sono legalmente separata da due anni con mio figlio oggi 15 enne che vive in pianta stabile con me nonostante l’affido condiviso.
Il mio ex marito dopo la separazione ha chiesto una residenza fittizia in comune e vive in un Camper.
Da qualche settimana dorme presso la casa di una compagna che nessuno conosce al momento, chiede a mio figlio nel fine settimana ogni 15 giorni che gli compete di dormire anche lui.
Mio figlio al momento si è rifiutato ma il padre insiste.
Come posso tutelare mio figlio e pretendere che venga rispettata la sua volontà o quantomeno che dorma dove il padre ha la residenza?
Il mio ex marito mantiene ad oggi la residenza fittizia e la casa in questione è la casa della famiglia di questa nuova compagna.
Grazie

Gentile lettrice,

comprendo pienamente la tua preoccupazione per il benessere di tuo figlio, che è di fondamentale importanza in questa situazione complessa. Dal punto di vista legale, ci sono diversi passaggi che puoi intraprendere per garantire che i diritti di tuo figlio vengano rispettati.

Innanzitutto, è essenziale tenere presente che l’affidamento condiviso implica il coinvolgimento e il rispetto delle opinioni del ragazzo, soprattutto se è un adolescente. Non a caso, la legge stabilisce chiaramente che i minori sopra i dodici anni devono essere ascoltati nei procedimenti che li riguardano.

Le circostanze poco chiare riguardanti la residenza fittizia e il fatto che il padre viva in un camper richiedono un’attenta indagine. È necessario accertarsi che il benessere di tuo figlio sia tutelato, ma allo stesso tempo comprendere le ragioni dietro la sua opposizione. Questi due aspetti potrebbero non coincidere e potrebbe essere necessario trovare un compromesso che protegga sia il benessere di tuo figlio che il suo rapporto con il padre, nel rispetto del principio della bigenitorialità. Non bisogna mai dimenticare che nel nostro sistema, la bigenitorialità è un diritto dei figli che i genitori sono tenuti a proteggere e coltivare.

Un avvocato potrebbe sostenerti efficacemente in questo percorso. L’avvocato potrebbe aiutarti a valutare e formulare proposte pratiche da sottoporre al padre. Inoltre, potrebbe essere utile coinvolgere un mediatore familiare per facilitare il dialogo e la ricerca di una soluzione condivisa.

Se non si riuscisse a trovare un accordo, il legale potrebbe consigliarti di rivolgerti a un Giudice per chiedere una modifica delle condizioni di separazione riguardanti le visite e i pernottamenti. Si proporrà al Giudice una soluzione che si ritenga adeguata e si articoleranno nel ricorso tutte le ragioni che sostengono la domanda con le relative prove.

Il giudice farà le sue valutazioni, sentirà il minore e poi e deciderà considerano primariamente il suo benessere.

Un caro saluto.

Avv. Maria Ferrara

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