Gentile mamma,
un figlio unico è il bambino cercato e desiderato, un secondogenito è una nuova sfida.
Talvolta si vuole un maschio, come il primo, perché gli faccia compagnia, o al contrario una femmina per fare altre esperienze.
Il secondo probabilmente avrà il passeggino del primo, il suo girello o seggiolone, e i giochi che il primo non userà più.
Se è fortunato, avrà una camera tutta per sé, altrimenti dovrà dividerla con il primo. È normale. E troverà il suo modo per differenziarsi, nel confronto con il fratello maggiore.
Ma un terzo figlio?
La “lotta” è acerrima!!! Non uno, bensì due fratelli prima di lui!!!
Anche solo a immaginare tre bambini in una stanza di dimensioni normali, si ha subito la percezione che lo spazio a disposizione sia poco.
E lo spazio fisico è spesso la metafora di quello emotivo.
Troviamo che sia molto sano e vitale che un bambino non si rassegni e si metta in gioco in tutti i modi.
Detto questo, però, bisogna pensare insieme a delle strategie che proteggano lui e gli altri.
Di conseguenza, quando ha delle reazioni aggressive, si può provare a fermargli le manine, meglio se appoggiate su una superficie, non i polsi, perché dà la sensazione di costrizione, ma proprio mani sulle mani, in modo fermo e pacato.
Si può allontanarlo da una situazione che lo sta facendo innervosire, in modo che abbia tempo per calmarsi e ricominciare a entrare in relazione. Quando si è calmato si può chiedergli di riordinare o parlare insieme di quello che è successo.
E accanto a questo, in parallelo, si può tenere a mente che forse sta chiedendo più spazio e che i grandi possono trovare dei modi per aiutarlo in questa ricerca, senza ammattire.
In bocca al lupo.