Gentile signora Marianna,
la sua domanda fa un passo in avanti rispetto a quelle che riceviamo di solito. Le persone ci chiedono cosa fare alla prima manifestazione di comportamenti masturbatori. Lei, invece, ci racconta come sono stati nel tempo e i loro tentativi di gestione. Ci sembrano molto sensati i suoi suggerimenti: un bambino si esplora per curiosità, per piacere, e anche perché quel piacere è consolatorio. Imparare la riservatezza è importante perché non nega la naturalezza del gesto, ma spiega che bisogna tener conto anche degli altri.
La distrazione e il sostegno di una compagna di banco potrebbero essere davvero utili. Quello che possiamo suggerire alle insegnanti è di prestare attenzione al fatto che ci sia stata una intensificazione recente. C’è stato qualche cambiamento particolare nelle ultime settimane?
Inoltre, nel tentativo di regolare questo comportamento, possono prestare attenzione ai tempi in cui si verifica: in che momento della giornata? Ad es., all’ingresso a scuola, potrebbe segnalare una difficoltà nell’avvio delle attività, nel cambio di ambiente, oppure a fine giornata potrebbe segnalare stanchezza o noia. Riuscire a scandire i momenti in cui si verifica la masturbazione, si accompagna all’individuazione dei segnali che precedono il comportamento. Avere un’idea chiara di quello che succede potrebbe aiutare le insegnanti a scegliere cosa fare. Ad esempio, se la bambina mostra questo comportamento nei momenti di ricreazione o passaggio da un’ora all’altra, perché non sa come gestire i tempi morti, si potrebbe provare a ridurre questi tempi, dandole delle attività o facendo in modo che i compagni la coinvolgano di più. Oppure, se avviene a ridosso di un compito, potrebbe essere un modo della bambina per gestire l’ansia e allora si potrebbero pensare altre strategie.
Ancora, si potrebbe prevedere nello scorrere della mattina, un momento in cui la bambina può andare in bagno e scegliere quello come suo momento, mentre il comportamento è estinto per il resto delle lezioni e in presenza dei compagni. E in tal caso, la scelta del momento, chiara e netta, è preferibile che sia pensata e condivisa tra le insegnanti, con la bambina e la sua mamma.
In bocca al lupo alle insegnanti e complimenti per il sostegno che dà alla sua bambina.
Ci faccia sapere.