29 Maggio 2019 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Nessun interesse per nessun tipo di attività sportiva o scolastica

Gentile redazione,
mio figlio fin da piccolo (adesso a quasi 12 anni) non ha mai manifestato entusiasmo per nessun tipo di attività sportiva o scolastica.
È un bambino assai agile e anche intelligente, ma usa queste sue qualità solo ai fini di divertimento. Per quanto riguarda i doveri scolastici riduce gli sforzi all’essenziale.
Fa sport (karate) da due anni, (lo fanno anche dei suoi amici) non vuole assolutamente fare le gare annuali, mi pare di capire che si vergogni di non sapere bene le tecniche e abbia paura di perdere.
Il maestro dice che lo vede tranquillo, ma conferma che lo vede più divertirsi che impegnarsi nelle tecniche, ma per lui va bene così. Vorrei sapere se dovrei insistere ad affrontare questa paura del confronto con i suoi coetanei, o lasciare che vada alle lezioni senza fare le gare annuali?
Pensi che pur di non fare le gare mi ha chiesto di frequentare una palestra dice possa utilizzare degli attrezzi come tapis_rulant, pesetti ecc.

Gentile signora,

la sua lettera ha suscitato molte curiosità:

  •  ha parlato con suo figlio di questo comportamento?
  •  quale è il suo personale rapporto con lo sport?
  •  come sono le relazioni tra suo figlio e i suoi amici?
  •  è un ragazzo che definirebbe timido?

Il ragazzino ha quasi 12 anni ed è quindi in grado di sostenere un dialogo con lei; avete mai affrontato il tema della paura? Dico in generale, paura di stare da solo, di andare a scuola da solo e cose di questo tipo.

Nella lettera vedo affiancate due parole, quasi usate come sinonimo: paura e vergogna. Forse potremmo partire da qui, parlando direttamente con il ragazzino. Ha paura? Si vergogna?

Sono, è vero, due emozioni strettamente collegate ma è importante capire se lui ha paura di partecipare (teme di farsi male, di non essere capace di vincere) oppure si vergogna di fronte ai compagni pensando ad una possibile sconfitta perchè non vuole “fare brutta figura”.

Credo che sia un argomento da affrontare più che altro per capire se questo sia un problema per il ragazzo oppure no.

Cordiali saluti

dott.ssa Flavia Cavalero

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