4 Luglio 2012 L'ESPERTO RISPONDE

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Non vuole più fare la cacca!

Buongiorno,

sono la mamma di un bimbo che a fine settembre farà 3 anni e da 3 settimane gli abbiamo tolto il pannolino (preparandolo in anticipo, la pipì la faceva spesso già in bagno, la cacca non eravamo ancora mai riusciti a convincerlo).

Per la pipì è andato tutto bene praticamente da subito, a parte qualche piccolo e ovvio incidente di percorso, mentre la cacca la prima settimana se la faceva nelle mutandine, però non con la solita tranquillità, ma la faceva e poi era come frustrato perchè sapeva di non doverla fare nelle mutandine.

Pianti e urla nonostante io cercassi di tranquillizzarlo dicendogli che non importa, sarà per la prossima volta.

E’ andata così per la prima settimana, poi è riuscito finalmente a farla in bagno, al momento non era molto convinto, ho dovuto insistere, ma poi mi ha chiamato tutto felice perchè aveva fatto “ploch” e dopo quel giorno più niente.

Ha iniziato a trattenerla e ci siamo accorti che iniziava ad avere proprio bisogno di liberarsi ma lui ha cominciato a dire non voglio senza dare spiegazioni.

Abbiamo provato di tutto per convincerlo, dalle storielle inventate a fargliela fare con i nonni, con le buone e poi anche cercando con più polso di convincerlo, perchè si lamentava del mal di pancia, era nervoso, come un’animale in gabbia, sempre in movimento in punta di piedi per trattenere la cacca, senza più giocare, piangendo e lamentandosi. Arrivati a prima settimana senza cacca abbiamo agito noi con un microclisma, non mi soffermo sulle tragedie pianti e ancora cercava di trattenerla finchè ad un certo punto si è liberato finalmente, poi tutto felice che stava meglio, ma il giorno dopo sempre stesso comportamento insofferente. Abbiamo provato a rimettere il pannolino e a cercare di cancellare tutto il percorso, ma è stato impossibile perchè lui non faceva nel pannolino neanche la pipì, trattenendola anche parecchio tempo.

La pipì vuole assolutamente farla in bagno, però non è più a suo agio lì seduto, diventa insofferente, non sempre riesce a fare la pipì e quando riesce vuole subito scendere ed essere rivestito perchè ha paura che esca la cacca.

Anche facendogli fare la pipì in piedi non migliora la situazione e nel pannolino non la fà. Stiamo andando avanti così da quasi una settimana con niente cacca, se non forzata con microclisma, e con la pipì che è diventata un incubo, che ha iniziato a dire che non vuole fare neanche quella.

Non sappiamo più come comportarci, anche perchè anche dopo la liberazione dalla cacca dopo forzatura, continua ad avere il comportamento nervoso e irritabile, tanto che inizio a pensare che lo faccia non solo quando deve trattenere lo stimolo, ma anche quando gli si nega qualcosa.

Stiamo cercando di ignorare il suo comportamento, anche se non è sempre semplice e di non parlargli più tanto di cacca, ma non so se è l’atteggiamento più corretto.

La ringrazio in anticipo per la cordiale risposta.

Cara mamma,

se il pediatra ha escluso cause locali, che possano provocare dolore o comunque disturbare la defecazione (ragadi, feci dure, ecc), il comportamento di suo figlio è espressione di una difficoltà di tipo psicologico. Non è possibile effettuare una consulenza specifica a distanza per questo tipo di problematiche, per cui posso avanzare soltanto delle ipotesi. Sembra che suo figlio voglia esercitare un  diritto di controllo sul proprio corpo e lo fa in modo efficace attraverso la defecazione.

Solitamente i bambini esprimono i propri disagi attraverso il corpo e suo figlio sembra manifestare attraverso il suo comportamento, che definiamo encopresi,  un disagio importante. Disagio, che potrebbe riflettere le problematiche del contesto familiare. Vi sta mandando un segnale forte che non potete ignorare o pensare di risolvere attraverso metodi educativi.

Consiglio l’intervento di uno specialista (psicoterapeuta infantile o familiare) per aiutare il suo bambino e la famiglia tutta a gestire al meglio questa situazione, senza medicalizzare il bambino con microclismi, perché se non soffre di stitichezza, la medicalizzazione e l’eccessiva attenzione di una funzione naturale e fisiologica, potrebbe innescare ulteriori disagi.

Saluti dalla psicologa

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