22 Ottobre 2009 L'ESPERTO RISPONDE

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Perchè con papà e mamma se ne approfitta?

Gentile staff di Torinobimbi,
sono il papà di una bimba di 20 mesi, che fino ai 14 mesi è sempre stata un angelo in tutti i sensi, dormiva, mangiava e giocava serenamente.
Dopodichè ha iniziato ad avere comportamenti meno disciplinati, soprattutto a tavola, mangia nel seggiolone per un breve periodo e subito vuole scendere e mangiare camminando, pasticcia e sporca le cose e se stessa con il cibo e quando ci sono io o la mamma ne approfitta ancor di più.
Come far star seduta la bambina almeno fino alla fine del pasto?
E ancora, come farle prendere le medicine che le prescrive la pediatra? … altro problema grande…

Danilo

Caro Danilo,
vorrei rasserenarla, perché la vostra bimba sta semplicemente crescendo e come tutti i bimbi della sua età, non attribuisce ad alcuni aspetti della vita quotidiana l’importanza che gli attribuiamo noi.
Intanto vorrei focalizzare l’attenzione su un aspetto importante:
nell’età prescolastica domina l’impulso all’imitazione ed è attraverso questa che il bambino impara la maggior parte delle cose che conosce.
Non solo ciò che si fa, ma anche i sentimenti delle persone che lo circondano vengono assorbiti dal bambino attraverso l’imitazione, fino a diventare parte integrante della sua esistenza.
Chiarito questo diviene facile capire che in tante occasioni non è importante quello che noi insegniamo al bambino, ma il modo in cui ci comportiamo, che ovviamente deve essere autentico.
Un’altra pensiero che mi viene da fare leggendo le sue parole è che dopo i quattordici mesi, età in cui il bambino inizia a camminare e a muoversi più autonomamente, allora il movimento e la scoperta delle cose che ha intorno diviene per lui prioritario.
Il momento del pasto in questo periodo, a meno che il bambino non sia proprio per sua indole un amante della buona forchetta, passa in secondo piano… il bambino mangia solo quello che è necessario e poi desidera continuare le sue attività.
Anche lo sporcarsi con il cibo, può essere assolutamente normale, perché per il bambino di questa età è talvolta importante toccare e conoscere quello che mangia.
Dico talvolta perché ci sono anche bambini molto schizzinosi che invece non sopportano imbrattarsi e sporcarsi.
Detto ciò le elenco alcune riflessioni che le potranno essere utili per fare dei cambiamenti nella vostra situazione.
Alcune regole sono importanti sia per i genitori che per i bambini.
Le regole che stabilirete per la vostra tavola, come per altri momenti della giornata dovranno essere poche, ma buone e questo garantirà vita serena al genitore ma anche al bambino.
Soprattutto, la regola deve essere misurata all’età e alle competenze del bambino.
Le faccio un esempio.
Nel suo caso forse potrebbe essere troppo pretendere che la bimba stia al tavolo per tutto il vostro pasto.
Potreste invece porvi come obiettivo quello di sedersi a tavola tutti insieme, di farle consumare il suo pasto con voi e di farla alzare quando a finito. Quando ha finito però non mangia più,soprattutto non in giro.
Oppure mangia con voi il suo pasto e poi torna a sedersi a tavola per la frutta.
Elencare le regole sarebbe assurdo, perché ogni tavola ha le sue.
Le regole dovrebbero essere condivise dai genitori e possibilmente anche dalle persone che si occupano del bambino quando voi non ci siete.
Su questo ultimo punto però non mi accanirei tanto, perché talvolta non è proprio possibile.
Tenga presente che i bambini imparano presto quello che è concesso nella loro casa e a casa degli altri, e che il comportamento del genitore è sempre quello più incisivo.
E’ importante quindi che lei decida con sua moglie la strategia da usare, così che facilmente avrete lo stesso atteggiamento.

In ultimo, le regole hanno le loro eccezioni.
Quando ci si rapporta con un bambino piccolo è importante modulare gli interventi in base ai suoi bisogni.
Essere genitore è molto complicato.
Nelle richieste istintive che si fanno ai figli convergono un gran minestrone di componenti, il proprio modo di essere, ciò che dà fastidio e irrita, l’educazione ricevuta e subita, il desiderio di fare il meglio, la paura del giudizio degli altri, e potrei andare avanti a lungo.
Quando richiedete qualcosa alla vostra bambina iniziate ad allenarvi a ragionare sulle vostre esigenze e sui suoi bisogni.
E’ un lavoro complicato, perciò potrete perdonarvi quando avrete la sensazione che non sia riuscito perfettamente!

Per le medicine…
altro tasto dolente.
Esprimete la vostra difficoltà al vostro pediatra di fiducia, in modo che vengano prescritte alla bimba solo le medicine che è proprio esenziale che prenda.
Le faccio un esempio.
Se soprassedete sulla somministrazione di un complesso vitaminico, su un fermento lattico o su una tachipirina con 38.5 di temperatura, non accade nulla di grave.
Se invece dovete dare alla bambina un antibiotico, allora non c’è scampo.
In questa situazione, conta tantissimo il vostro atteggiamento, che deve essere deciso, calmo e improrogabile.
La bambino sentirà la vostra sicurezza e la vostra decisione. Spiegatele l’importanza della cosa con parole semplici:
“Devi proprio prenderla, altrimenti non passa il mal d’orecchie!”.
Se uno di voi due, lei o sua moglie, ha qualche difficoltà in più e si sente più insicuro è bene che ceda il passo all’altro, quando possibile ovviamente.
Ovviamente la bimba prova a vedere se ci sono scappatoie, ma quando comprende che è proprio da fare lo farà!
Per l’antibiotico per esempio usate degli strumenti semplici: tipo una siringa a cui si toglie l’ago, magari l’intervento diviene più veloce!

Per concludere le consiglierei una buona lettura sulla disciplina dolce:

Hilary Flower
Crescerli con amore
L’avventura della disciplina dolce
edito da La leche league

Cordiali saluti

Veronica Ortu

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