23 Maggio 2012 L'ESPERTO RISPONDE

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Piange disperatamente per andare a scuola

Buongiorno. Ho una bambina di 7 anni che frequenta la prima elementare, che mi desta qualche preoccupazione.

Al mattino, in particolare nei giorni di prolungamento, piange disperatamente per andare a scuola. Si sente male le viene mal di pancia, vomita, non riesce quasi mai a controllarsi.

Poi ad un colloquio le insegnanti mi hanno detto che ha problemi relazionali in quanto spesso si isola per giocare, non cerca il gruppo (non sò a questo punto se per tristezza o altro). Mi hanno consigliato la psicomotricità.

Premetto che fuori dall’ambiente scolastico è tutto più che “normale”.

Non sò cosa fare.

La bambina vive sicuramente con difficoltà il distacco dalla figure genitoriali. Queste difficoltà si erano già riscontrate durante i primi due anni di scuola materna. L’accusare mal di pancia, insieme ad altri malesseri per non andare a scuola non è grave, ma se la bambina si agita, la supplica di non mandarla a scuola, vomita e manifesta sintomi spiccatamente psicosomatici (ad es. il mal di pancia o il mal di testa), nessuna forma di rassicurazione ottiene risultati e la scena si ripete inesorabilmente tutte le mattine, occorre fare delle riflessioni. Potrebbe anche trattarsi di “fobia scolare” o di “rifiuto ansioso della scuola”.

Solitamente le  scuse più comuni che i bambini utilizzano sono “maestre o compagni cattivi”. In realtà, spesso la ragione non risiede nell’ambiente scolastico, ma nell’ansia che genera l’allontanarsi dalle figure genitoriali. I sintomi e i malesseri che lei espone, oltre a riguardare la difficoltà a distaccarsi da lei, sembrerebbero legati ad un senso di insicurezza ed inadeguatezza. Il distacco dai genitori avviene con tranquillità se la bambina ha la capacità di mantenere salde dentro di sé le figure interne genitoriali; le consiglio di intensificare i momenti di intimità in cui riconoscere e apprezzare le conquiste che fa sua figlia, scolastiche e non. Per agevolare la separazione, può ricorrere a qualche oggetto transizionale che la bambina può tenere in tasca durante le ore di scuola ( un pupazzetto, un foglietto su cui imprimere un bacio …).

Inoltre verifichi se ci sono delle discrepanze tra le modalità educative della famiglia e le regole scolastiche.

Per quanto concerne le relazioni coi coetanei, mi sembra che sua figlia prediliga il rapporto a due o comunque col piccolo gruppo. A questo proposito, le consiglio di iscriverla ad uno sport di squadra, in quanto entrerebbe in relazione con tutti i componenti della squadra per il raggiungimento di uno scopo comune.

Saluti dalla psicologa

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