Cara mamma,
Astrid manifesta dichiaratamente di non amare la scuola e ancor di più la refezione. Il mercoledì, giorno settimanale in cui la refezione scolastica non c’è, al mattino piange, anche se di meno rispetto agli altri giorni ed entra a scuola malvolentieri. Gli altri giorni entra alla refezione col magone, piange e ha mal di gola: sembrerebbe quasi che abbia difficoltà a mandare giù il cibo. E purtroppo dopo Pasqua c’è stato un episodio di vomito, che va ad aggravare la sintomatologia. Il fatto che mangi volentieri con la cuoca (che però brontola, riprende i bambini se avanzano del cibo nel piatto), mi fa pensare, più che ad una ricerca di attenzioni, ad un bisogno di contenimento. Il comportamento di sua figlia, desta delle preoccupazioni e va analizzato attentamente. Potrebbe dipendere da difficoltà legate alla frequenza ed all’apprendimento, potrebbe coincidere con eventi critici.
Inoltre i bambini che hanno avuto minori occasioni sociali, che hanno vissuto i primi anni di vita a stretto contatto con la mamma o con figure sostitutive, avvertono un forte disagio al momento del distacco, che si manifesta con tipiche forme di ansia da separazione.
Il motivo per cui i bambini non vogliono andare a scuola di solito non dipende dall’ambiente scolastico, ma dall’ansia di separarsi dalla mamma o dalla propria casa, dove talora possono esistere situazioni di disagio o precarietà. È vero che la mamma e il papà di Astrid stanno insieme e vanno d’accordissimo, però non vivono sotto lo stesso tetto e questa non è una situazione normale per la bambina. Se negli anni precedenti la bambina ha mostrato di accettare la situazione, magari l’ingresso a scuola ha scosso il suo equilibrio.
L’ingresso a scuola è un momento evolutivo estremamente importante, perché la bambina deve rinunciare al suo egocentrismo fisiologico ed adattarsi a far parte di un gruppo con le sue regole e l’ingresso alla scuola elementare è ancora più complicato, perché prevede anche una prestazione, che è l’apprendimento.
E lo è ancora di più, se la bambina non ha frequentato l’asilo (questo non lo so e quindi non posso fare ulteriori considerazioni a questo proposito).
Inoltre potrebbero verificarsi delle discrepanze fra le modalità educative familiari e le regole scolastiche, oppure potrebbe esserci una richiesta di impegno eccessiva rispetto alle capacità della bambina. È bene che lei verifichi questo punto con le maestre, perché potrebbe essere causa di stress.
Ci sono situazioni in cui il rifiuto per la scuola si verifica quando la mamma è iperprotettiva ed è quindi essa stessa ad aver paura dell’abbandono, a provare disagio nella separazione e proietta sulla figlia questi suoi stati d’animo.
Con questa mia risposta le ho dato un po’ di spunti sui quali fare delle opportune considerazioni.
Provi a ragionare anche sui suggerimenti seguenti: se Astrid ha frequentato la scuola materna o l’asilo nido e se ha avuto difficoltà di inserimento o a mangiare in mensa, se a casa mangia volentieri, se a scuola relaziona bene con i compagni e con le maestre.
Per qualunque richiesta può contattarmi, trova i miei riferimenti sul sito di Torinobimbi.
Saluti dalla psicologa