7 Febbraio 2024 L'ESPERTO RISPONDE

Francesca Arzilli

Sono mamma, consulente in puericultura, in formazione sul sonno 1001nanna, insegnante di massaggio infantile AIMI e consulente base Babywearing Italia. Contatti: Francesca Arzilli mail [email protected]; [email protected] cell. 3398016308 (anche whatsapp)

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Pianto di un lattante di poche settimane – Cosa fare?

Buongiorno sono la nonna di un bambino di 2 settimane più meno, mia figlia mi riferisce che ogni volta che smette di allattare al bambino, lui rimane irrequieto, nervoso… che deve fare la mia figlia??
Magari è normale.
Ringrazio la sua risposta.

Buongiorno a lei cara nonna e grazie per la sua mail, sta provando a superare questo ‘intoppo’ nella maniera appropriata. Proverò a risponderle, ricordando che questa risposta non sostituisce il parere del pediatra.

L’allattamento, dovrebbe sempre essere a richiesta (sia con latte materno che con latte in formula) e terminare quando il bimbo si stacca da solo. E’ lui, infatti, a decidere quando è sazio. Sazietà che viene raggiunta offrendo un seno per poppata, in modo tale che il bambino assuma il primo latte, zuccherino e dissetante, ma, successivamente, anche quello più grasso, per la nutrizione vera e propria.

La prima cosa che le suggerisco, è di verificare che l’attacco al seno sia corretto. Se non fosse così, anche una poppata lunga non sarebbe soddisfacente per un bambino così piccolo.

L’attacco corretto si può controllare facendosi aiutare da un’esperta di allattamento, come un’ostetrica oppure una consulente IBCLC, ma si può verificare nel frattempo anche autonomamente.

Le do qualche indicazione da seguire mentre osservate il piccolo che poppa. Bocca ben aperta, naso e mento ben attaccati alla mammella, labbro inferiore estroflesso, guance tonde e mento che si abbassa per deglutire. E’ fondamentale che la posizione del bambino sia pancia a pancia con la mamma, il suo orecchio, la sua spalla e la sua anca, devono essere in asse.

Sarebbe da controllare col pediatra anche la presenza o meno di ‘mughetto’ all’interno della bocca del bambino, che può causare dolore durante la suzione e quindi un’alimentazione difficoltosa, oltre che dolorosa.

Potrebbe essere utile contattare un osteopata pediatrico, utile per sciogliere eventuali ‘tensioni’ dovute alla posizione in gravidanza o al parto. Contatterei anche una consulente di babywearing, perché spesso i neonati hanno necessità di stare tanto a contatto con la mamma, anche dopo la poppata. La fascia idonea potrebbe essere di aiuto.

Spero di avervi fornito qualche spunto e che l’allattamento, di sua figlia e il suo nipotino, prosegua nel migliore dei modi.

Un caro saluto alla nuova famiglia.

Francesca Arzilli
Consulente in puericultura
[email protected]

Foto di copertina di Sabine van Straaten

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