23 Dicembre 2009 L'ESPERTO RISPONDE

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Psicomotricità con bambini affetti da sindrome di down

Desidero avere informazioni o racconti su esperienze fatte di picomotricità con i bambini affetti da sindrome di down.
Maria

Pur se i caratteri somatici nella sindrome di Down si presentano in modo regolare, il quadro psicologico presenta invece una notevole ampiezza di situazioni, per le quali occorre effettuare alcune considerazioni.
Solitamente lo sviluppo del bambino affetto da sindrome di Down avviene con uno sfasamento temporale rispetto alla norma, variabile ora nella funzione della motricità, ora nella comprensione, ora nell’uso del linguaggio.
Non occorre quindi predisporre tanto una terapia di riabilitazione, quanto progettare un ambiente ricco di stimoli adeguati, in modo precoce, quindi sin da subito, soprattutto considerando che spesso una caratteristica della sindrome appare la tendenza a non lasciare gli automatismi acquisiti, in quanto rassicuranti.
Tale aspetto viene anche riferito come una sorta di pigrizia del bambino, e successivamente dell’adulto, pertanto è opportuno valutare un intervento, anche a carattere motorio, che sia piuttosto di modesta entità, ma costante nel tempo.
Un’attenzione particolare andrà prestata al linguaggio: poiché tra le caratteristiche della persona affetta da sindrome di Down la sua integrazione con gli altri dipende direttamente dalla possibilità che egli ha di esprimersi, e dalla facilità con cui la comunicazione orale trova espressione ( anche rispetto ad altre forme di comunicazione, benché magari esse siano meno dirette) occorrerà lasciar spazio alla verbalizzazione, anche perché gli studi clinici rilevano quanto essa favorisca una più ridotta agitazione motoria, un minor isolamento e tenda altresì a contrastare la naturale tendenza del soggetto Down all’aggressività ed alla depressione (si veda L.Trisciuzzi, La pedagogia clinica, Editori Laterza).
Importante quindi un intervento educativo precoce: in tal senso la proposta dell’attività psicomotoria dovrà tener conto delle osservazioni pocanzi segnalate, favorendo, a seguito di opportuna valutazione, caso per caso, l’avvio di un percorso sin dalla tenera età del bambino affetto da sindrome di Down.
Si sottolinea ancora la necessità che tale percorso abbia un carattere continuativo nel tempo.

Valeria Moschese

Valeria Moschese è curatrice della rubrica Psicomotricità di Torinobimbi

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