23 Febbraio 2024 L'ESPERTO RISPONDE

Avv. Maria Ferrara

Titolare dello Studio professionale MF Legal Office che offre assistenza e consulenza legale sia in ambito giudiziario che conciliativo, con particolare riferimento al diritto di famiglia. Appassionata del proprio lavoro e “preda” di un guizzo creativo che la porta alla ricerca continua di nuove esperienze. Riceve su appuntamento nel suo studio di Via Baltimora, 90 a Torino tel. 011/197.193.38

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Quando la bambina non vuole stare con il padre separato – l’Avvocato Risponde

Buongiorno,
sono la nonna paterna di 2 bimbe di 9 e 7 anni.
Quest’ultima da qualche tempo piange appena arriva davanti a scuola perché vuole stare con la mamma.
Mio figlio è separato e tiene le bimbe a weekend alterni + un giorno a settimana.
I genitori si sono lasciati quando la più grande aveva 3 anni e la piccola molto piccola nonostante ciò mio figlio le ha sempre accudite come una mamma quando toccava a lui.
Da qualche tempo però la più piccola non vuole andare a scuola piange e vuole solo sua madre.
Quando va dal padre dorme male, è malinconica tanto che a stento fa colazione.
Il padre è disponibile a lasciarle la bambina di più con la madre ma la mamma è sempre impegnata.
Quando è il turno del padre, la mamma non vuole sentire ragioni, e lui se la deve tenere anche se piange, anche se sta male.
Che fare?
Cordiali saluti

Gentile lettrice, comprendo la preoccupazione che questa situazione le sta causando. È evidente che la piccola stia attraversando un periodo difficile. Anche se la separazione è avvenuta già da un po’, questa situazione potrebbe rappresentare una particolare fase per la bambina, caratterizzata da nuove sfide emotive e adattamenti. È quindi fondamentale affrontare la questione con sensibilità e attenzione.

Le strade che mi sentirei di tracciare sono di due tipi: se tra i genitori c’è sufficiente dialogo, si potrebbe considerare di incaricare un unico avvocato e con la sua moderazione riunirsi intorno a un tavolo per trovare delle soluzioni logistiche temporanee, come una revisione temporanea delle regole di visita o modalità particolari nella gestione del momento di transizione tra una casa e l’altra o prevedere che la bambina per un certo tempo trascorra con il papà solo le ore diurne e non la notte… ma queste sono ipotesi fra tante che si possono considerare, occorre valutare bene la situazione.

Tuttavia, se ci sono dei contrasti che rendono l’opzione di un unico legale poco fattibile, l’avvocato prenderebbe incarico solo il papà e potrebbe scrivere una lettera alla madre in toni sereni, proponendo delle soluzioni e incoraggiandola a farsi assistere da un avvocato di propria fiducia al fine di gestire la problematica.

In ogni caso è importante comprendere a fondo i motivi dietro il comportamento della bambina. Bisogna considerare che se si adottasse come unica soluzione quella di ridurre il tempo con il padre si potrebbe rischiare di creare ulteriore distanza nel lungo termine, compromettendo il rapporto padre-figlia.

Per facilitare questo processo, potrebbe essere utile coinvolgere uno mediatore familiare per dialogare con i genitori e individuare strategie che favoriscano il benessere della bambina e il miglioramento delle dinamiche familiari.

L’esito di tutto questo potrebbe anche essere arrivare a chiedere la modifica del provvedimento di separazione in ordine alle condizioni di visita, ma questo è davvero l’ultimo step.

Spero di esserle stata utile.

Un saluto e un caro in bocca al lupo.

Avv. Maria Ferrara

Foto di copertina di Camille Minouflet

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