1 Maggio 2012 L'ESPERTO RISPONDE

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Ritardo nel linguaggio

Salve, sono mamma di un bambino di 3 anni e 9 mesi e sono un pò preoccupata per il suo linguaggio.

La mia gravidanza, come espresso dalla mia ginecologa, è stata “da manuale”, nessun disturbo, nè complicazione, se non alla fine, infatti ho partorito con parto cesareo a 39.6 settimane perchè le acque erano molto diminuite. Il bambino alla nasciata pesava kg 3,100 ed era lungo 51 cm. L’indice Apgar alla nascita era perfetto e gli esami di screening sono risultati negativi.

Il bambino ha avuto una crescita abbastanza soddisfacente, già sul seggiolone si esercitava a mangiare da solo e prima dei 2 anni sapeva utilizzare la forchetta e il cucchiaio da solo, mangiando a tavola con noi.

Il bambino ha camminato a 11 mesi. Oggi ha 3 anni e 9 mesi, è alto 108 cm e pesa kg 19,100. E’ sempre stato un bambino curioso e vivace e di buona salute. Oggi sono un pò preoccupata per il suo linguaggio (in realtà questa preoccupazione me l’ha fatta venire il pediatra che ho visto 4 giorni fa e che non vedeva mio figlio da più di un anno).

Premetto col dire che mio figlio ha cominciato a  fare versi molto presto, tant’è che tutti pensavamo che avrebbe parlato presto. Cosa che non si è verificata. Fino ad un anno diceva solo (mamma, papà, pappa e qualche altra parola “a modo suo”) a 2 anni riconosceva i colori, sapeva dire quanti anni avesse e pronunciava il suo nome “storpiato”, pronunciava altre parole come mamma, papà, nonno, nonna, zio, zia, acqua, latte, succo, no, pappa, ecc…

Oggi, non potrei quantificare la mole di parole che possiede, ogni giorno dice parole nuove e compone diverse frasi come: “mamma, me lo dai il succo per favore?”,  “mamma, mettiamo la giacca e usciamo”,  “andiamo da nonno” quando incontra persone che possono somigliare a gente che conosce mi dice “non è zio dario quello mamma”,  “mamma ti metti gli occhiali per favore” e tante altre.

Quando gioca da solo e fa qualcosa che sa che non si dovrebbe fare, si rimprovere , utilizzando il tono che utilizzo io per riprenderlo,  fa discorsi al telefono, utilizzando anche oggetti che non sono per forza il telefono, ad esempio il telecomando, a casa di mia nonna, ha trovato un bambolotto di quando io ero piccola che utilizza quando andiamo a trovare mia nonna, lo chiama “lo bimbo”, lo culla, gli canta la ninna nanna e gli dice cose come “shh, dormi, è buio” oppure “fai la bobò lo bimbo” ecc ecc..

Diciamo che il bambino è stato sempre un po’ pigro nel parlare, e solo adesso sta cominciando a riempire il suo vocabolario. Sa i nomi di molte cose, anche di cose che non gli ho mai detto, capisce tutto quello che gli dico e sa che gli altri hanno “una mente separata” dalla sua, capisce quando gli altri sono arrabbiati o felici e a volte, ci prende in giro e poi ride divertito per aver fatto scherzi. Ama molto i giocattoli musicali, pianoforti, libri parlanti dai quali ha imparato molte cose (come animali, oggetti, ecc), a volte con questi isola e distoglierlo  non mi riesce sempre facile. Sa contare fino a 10 e sa riconoscere i numeri se glieli faccio con le mani. Risponde a diverse domande.

A volte diventa nervoso e annoiato. Il bambino infatti non ha nè cugini, nè fratelli e non va al nido perchè l’ anno scorso hanno chiuso la sezione per mancanza di iscritti. Lo porto al parco dove può fare lo scivolo e altri giochi e dove, soprattutto può interagire con i bambini. Con i bambini si comporta bene, lascia il turno allo scivolo ai più piccoli o aspetta il suo, cede la sua bicicletta o con la bici segue gli altri bambini, li aspetta pedalando ecc… però non parla con loro, piuttosto li guarda da vicino sorridendo, gli prende la mano, li abbraccia e gli dà baci. Conosce la differenza tra maschio e femmina, conosce tutti i colori.

Non gli interessa molto la televisione a parte il cartone animato “il libro della giungla” e qualche telefilm, però se c’è musica il tv, la guarda felice, e balla, non gli piace molto disegnare, se lo voglio coinvolgere, lui colora per un pò, ma poi si annoia, mi dice “no, mamma, mi secca!”. Mi imita in molte cose e prende l’iniziativa per fare le sue attività  preferite.

E’ un bambino molto dolce, non rifiuta mai un abbraccio o un bacio a meno che non sia arrabbiato per qualcosa.

Sa controllare la pipì (la notte gli metto ancora il pannolino, ma la mattina lo trovo quasi sempre asciutto, ameno che non tardi ad alzarsi), per la cacca, invece, a volte si nasconde, perchè è stitico… Allora io gli chiedo “dove si fa la cacca?” e lui mi risponde “nel gabinetto”.

La cosa che mi preoccupa è che non fa discorsi completi, ad esempio se gli chiedo “Che hai fatto oggi dal nonno?” lui mi risponde “lo scivolo” sembra che le parole devo “tirargliele dalla bocca”. Con gli adulti che conosce interagisce bene, non ha nessun problema. Con gli animali si diverte molto, a casa abbiamo un cane, e dai miei genitori altri due: si fa rincorrere, gli tira la pallina ecc…

Dal pediatra, l’altro giorno, ha avuto un comportamento opposto al suo normale, si vergognava, metteva il braccio sugli occhi dicendomi piano “si vergogna Emanuele” non ha risposto a domande alle quali risponde da molto tempo, anche agli estranei quali “come ti chiami?” “come si chiama papà?” “come si chiama mamma?” “come si chiama la zia?” “quanti anni hai?” “che gusto la vuoi la caramella? limone o ciliegia?”, ha solo detto al pediatra “me la dai la rana?” e quando il pediatra gliel’ha data ha risposto “grazie”. Non ha salutato dicendo “ciao”, ha solo dato un bacio sulla guancia al pediatra dopo che lui gliel’ha chiesto.

Il pediatra sostiene che questo non sia un comportamento consono a un bambino della sua età, gli ho spiegato che il bambino non si comporta così normalmente, che risponde a tutte le domande, e lui mi ha risposto dicendomi che “non è possibile”. Mi ha consigliato la logoterapia, perchè il bambino gli sembrava “muto”.

Da quel momento sono cominciate tutte le mie ansie, devo dire che in effeti il bambino dal pediatra sembrava un altro, ho spiegato che lui non è così e che quel comportamento era da ascrivere a quel contesto!

Volevo un consiglio da Lei, cosa dovrei fare? secondo Lei, c’è effetivamente bisogno di una seduta logoterapica? Sono una psicologa infantile, ma forse con mio figlio non riesco ad essere realmente obiettiva.

In attesa di un suo riscontro le porgo cordiali saluti

Cara mamma,

credo che il pediatra del suo bambino, le abbia instillato un timore ingiustificato.

Da quello che lei mi scrive, suo figlio ha capacità cognitive nella norma e anche il suo linguaggio non presenta dei ritardi. Penso piuttosto, come il bimbo stesso le ha detto all’orecchio, che si vergognasse del pediatra e che quindi non riuscisse ad interagire con lui nei modi a lui consoni.  Nella mail ha scritto che con gli adulti che conosce interagisce bene. Presumo che intendesse anche a livello di linguaggio. Se così è non ci sono problemi.

Il fatto che non racconti, non importa ci sono bimbi più grandi di lui che non raccontano.

Il comportamento che ha avuto Emanuele col pediatra potrebbe dipendere da motivi di tipo caratteriale.

E poi la domanda che mi pongo è: come ha interagito il dottore con suo figlio?

Magari non l’ha messo a suo agio. Se davanti al bambino ha detto che gli sembrava “muto”, probabilmente il bambino si è chiuso ancora di più. Io starei tranquilla, perché suo figlio ha acquisito competenze linguistiche nella norma. Per qualunque motivo non esiti a contattarmi.

Saluti dalla psicologa

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