30 Novembre 2009 L'ESPERTO RISPONDE

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Si rifiuta di fare pipì

Buongiorno!
Sono madre di 2 bambini, il primo ha 5 anni e la seconda 33 mesi. La seconda genita circa 2 mesi, fà è stata spaventa da mia cognata a casa di mia suocera, visto che abita ancora a casa con i suoi genitori… le ha raccontato che ci sono lupi mammarri e spaventandola anche con dei rumori.
Da quel momento mia figlia mi continua a dire che la zia l’ha spaventata.
Fino a qui è un comportamento più che normale.
Sono già 2 volte che la porto da mia suocera e la bambina si rifiuta di fare la pipì, trattenendola per più di 5 ore.
Le ho chiesto perchè si comporta in questo modo e le mi dice che la zia le ha fatto paura.
Con me e con mia mamma non si è mai comportata così, lo fa solo con mia suocera.
Come mi devo comportare?

Cara Rossana,
spesso i comportamenti dei bambini rispondono alle aspettative e alle titubanze degli adulti e i capricci si fanno tanto più intensi quanto più riescono a suscitare l’attenzione e/o la preoccupazione dei genitori.
La situazione che ci presenta è delicata, non tanto per il lieve “sintomo” (trattenere la pipì), che tenderà a risolversi spontaneamente se non se ne farà un dramma, ma soprattutto in quanto coinvolge altre persona di famiglia, sua cognata e sua suocera, e la bimba si trova probabilmente a confrontarsi con stili educativi e richieste differenti.
Il nostro consiglio è di riflettere serenamente sulla sua posizione rispetto alle sue parenti: si trova a suo agio con loro e condivide il modo in cui si relazionano con sua figlia?
Ci sono motivi di contrasto?
Se sì, riguardano solo il modo di trattare la bambina o ci sono altre questioni tra gli adulti?
Sarebbe bene che lei e suo marito provaste a confrontarvi con nonna e zia per cercare di adottare una linea educativa comune e condivisa, in modo che la bimba abbia regole chiare e coerenti e possa anche attingere a differenze culturali derivanti da entrambe le famiglie d’origine che, se bene integrate, costituiranno un fattore di arricchimento per lei.
È comunque importantissimo essere consapevoli degli eventuali altri conflitti per evitare di proiettarli involontariamente sulla piccola.
Le dinamiche della comunicazione familiare sono molto complesse e può capitare che i bambini soffrano nelle situazioni in cui gli adulti di riferimento si trovano in contrasto fra loro, tanto da sviluppare talvolta comportamenti inadeguati.
Sarà invece molto più semplice indirizzare la piccola se proverete, fra adulti, a confrontarvi e cercare modi costruttivi e creativi per comporre le differenze.


Ricordiamo che lo Studio di Psicologia Relazionale offre la possibilità di avere un primo colloquio gratuito (individuale o di coppia) con una psicoterpeuta familiare su appuntamento.


Lo staff dello Studio di Psicologia Relazionale (Daniela Ciaramita – Barbara De Meo – Maria Cristina Peyrani) sono curatrici della rubrica Psicologia di Torinobimbi

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