Cara Ivana,
quello che tu sottolinei rispetto alla capacità dei bambini piccoli di “giocare insieme” o meglio della loro non capacità, corrisponde a verità.
Spesso ci dimentichiamo che è una competenza emotiva e intellettiva che richiede molte energie e una “certa” maturità che si costruisce attraverso le esperienze.
Avere amici con i quali giocare non è sempre facile per un bimbo così piccino perché, pur essendo recettivo e sensibile rispetto a ciò che gli succede attorno, non è ancora pronto a socializzare e spesso, come dici nella lettera, il risultato è “disastroso”.
Credo, semplicemente, che tuo figlio metta in atto quello che vede fare dai suoi genitori e dai nonni e cioè un atteggiamento pacifico e tranquillo, pertanto non reagisce quando gli altri gli portano via il giocattolo. Rimane stupito e intimorito così si nasconde fra le tue gambe sia per la “forza“ che sente nel gesto degli altri, sia per la forza di reagire che sente crescere dentro di sé.
Questo spirito di ribellione per lui è un sentimento nuovo, che non conosce e non sa modulare, e, soprattutto, non sa come e se verrà accettato dai grandi che lui ama.
È un discorso complesso, mi rendo conto, perché è ricco di emozioni differenti che si intrecciano fra loro e che posso solo supporre, ma tu puoi osservare ai giardinetti o in ludoteca come, giorno dopo giorno, tutto questo può sviluppare reazioni diverse.
Se il piccolo continua ad assumere lo stesso atteggiamento potresti cambiare tu strategia: domandagli cosa vuole fare o dire, oppure suggeriscigli che è più gentile e rispettoso chiedere i giochi piuttosto che strapparli di mano e che bisogna essere comprensivi verso quel bimbo che ancora non sa chiedere.
In questo modo riporti al centro della tua attenzione il suo sentire e nello stesso tempo lo rassicuri che TU sarai sempre comprensiva nei suoi confronti.
Accompagnalo a chieder la paletta o la palla di qualcun altro o semplicemente aspetta che lui si senta sicuro e forte abbastanza da farsi rispettare: ogni cosa ha un suo tempo e un tempo per ogni cosa, no?
Ai giardinetti si può avere un bello spaccato di come sia complessa la realtà sociale di noi adulti: si muovono meccanismi sottili di proprietà, rispetto, individualismo, turnazioni, condivisione e buona educazione… ma se è il posto dei bambini, quello in cui loro giocano a diventare grandi, perché gli adulti ci mettono troppo spesso il becco?
A presto
Arianna Fucarino
Associazione Guardaluna– Torino