Cara Valeria,
perdere un bambino è un’esperienza estremamente dolorosa e traumatica.
L’investimento affettivo sul figlio da parte della donna incomincia prestissimo e fin dalle prime settimane di gestazione l’embrione viene inconsciamente percepito e amato come un figlio.
Se la gravidanza si interrompe si attraversa un periodo di vero e proprio lutto in cui, inevitabilmente, tristezza e rabbia si alternano.
L’angoscia è molto forte ed è necessario un po’ di tempo per riuscire ad accettare la separazione da quel figlio fantasticato che non verrà mai alla luce.
Nel suo caso, ha la fortuna di poter cercare immediatamente un nuovo concepimento, e questo è un bene, ma è ovvio che per lei l’idea di affrontare una nuova gravidanza implichi timori e ansie in misura molto maggiore del consueto.
Non è facile, come suggerisce il senso comune, semplicemente “stare tranquille”.
È necessario che la sua sofferenza trovi spazi e modalità adeguate di espressione, che il dolore si attenui, affinché si crei la condizione psicologica per accogliere un eventuale altro figlio.
Egli non sarà un sostituto di quello che ha perso, e non potrà annullare il dolore per quanto è accaduto, anche se le porterà infinita gioia.
Provi ora a condividere i suoi sentimenti con il partner e cerchi la vicinanza di persone a lei care; si conceda di attraversare gli inevitabili momenti di tristezza, ma provi a mantenere vivi altri suoi interessi mentre è concentrata sul suo progetto procreativo.
Se le sue difficoltà perdurassero, consigliamo comunque di rivolgersi a un medico esperto in medicina della procreazione e di approfondire le cause organiche del mancato concepimento; si informi anche rispetto alle cause del passato aborto, poiché esistono oggi semplici esami del sangue che svelano anomalie che procurano aborti ripetuti e che possono essere curate.
Richieda inoltre il sostegno di uno psicologo per ridurre il livello di ansia, soprattutto se le sue reazioni emotive all’arrivo del ciclo mestruale rimanessero intense e difficili da gestire.
Saluti dallo staff dello Studio di Psicologia Relazionale.