2 Ottobre 2019 L'ESPERTO RISPONDE

LABirINTO

Le dottoresse Nota e Garritano psicologhe, e Daniela Meschieri, psicologa e psicoterapeuta, propongono percorsi di gruppo, consulenze, valutazione cognitiva, per promuovere il benessere emotivo-cognitivo dei bimbi e dei loro genitori. Per contattarle [email protected] o 340/87.15.241

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Da quando mi sono separata vuole andare sempre dai nonni paterni

Salve. da quando mi sono separata dal mio compagno padre di mio figlio di 3 anni, il mio bambino ha un rifiuto nei miei confronti vuole andare sempre dai nonni paterni.
Tutto questo solo da quando ci siamo separati e a fine settimana alternati lui ha il bimbo anzi non lui i nonni e lo zio.
Quando ritorna a casa non si può reggere è aggressivo: “mamma brutta e cattiva!”.
Non so più cosa fare.
Aiutatemi a capire grazie

Gentile signora,

la separazione di una coppia è un processo ricco di vissuti differenti. Se di per sé non costituisce un dramma, il modo in cui si prova ad affrontarla è una esperienza nuova e imprevista. Il senso di fallimento, la paura del cambiamento, il confronto con una nuova routine, si alternano a sentimenti ora positivi (sollievo per il senso di libertà e verità), ora negativi (nostalgia dei momenti belli, gelosia per le nuove esperienze dell’ex, rabbia per le cose che si sopportano e si dicono o non si dicono).

Quando una storia finisce, non è solo la coppia a separarsi, ciascuno deve spiegare e salutare anche il contesto di appartenenza dell’altro, i suoi legami affettivi condivisi nel tempo. Ne possono soffrire anche le persone vicine e possono preoccuparsi molto. È un percorso, tra alti e bassi e questo vale ancor di più per il coinvolgimento di un minore. Suo figlio ha soli tre anni e questo costituisce sia una risorsa perché i bambini piccoli sanno essere molto flessibili, sia una difficoltà, vista la loro fragilità. È bene spiegare al bambino cosa succede, in un linguaggio che sia per lui facilmente comprensibile, soprattutto separare il ruolo di partner da quello di genitore, ed evitare sensi di colpa e strumentalizzazioni. In questo ci chiediamo quali accordi sono stati presi tra adulti: se il bambino sta due volte al mese con i suoi nonni, come nonni e genitori si sono parlati della separazione in corso? Che rapporti c’erano prima? E ora? Che cosa ne pensano?

Ancora, la rabbia può spiegare sentimenti differenti, una medesima reazione può avere significati, anche opposti. Senza le altre parole del bambino che accompagnano un “mamma brutta”, è scorretta una sola ipotesi. Gliene forniamo alcune: il bambino potrebbe, ad esempio, aver bisogno di tempo per adattarsi a vivere in due case differenti, potrebbe essere per lui troppo corto un weekend per arrivare, sistemarsi dai nonni, sentirsi a casa sua e poi, subito ritornare da mamma. Ancora, potrebbe sentire la nostalgia di mamma: come sta lei quando il suo bambino non è a casa, di notte? Come pensa possa stare lui, allora?

Insomma, prenda l’aggressività del suo bambino come una comunicazione che riguarda proprio voi due. C’è un bambino che chiede “Che succede esattamente? Come funziona la separazione di mamma e papà? E perché?” e lo fa come sanno farlo tutti i bambini a tre anni: agitandosi (lei ha mai incontrato un bambino di tre anni che si siede e le chiede con tono pacato di spiegargli esattamente che succede? Noi no, per fortuna!) e agitandosi con mamma, perché ”le mamme sanno sempre tutto”.

In bocca al lupo.

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