27 Febbraio 2012 L'ESPERTO RISPONDE

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Il calcio è la mia vita: ma l’allenatore non lo fa giocare.

Salve, cercando qualche risposta in internet ho trovato questo sito e lo trovo molto interessante, e credo di potere fare a lei la mia domanda, sperando che mi possiate dare qualche consiglio.

Mio figlio è un bambino di nove anni, e pratica il calcio da tre anni, è stato sempre molto bravo, è già alto 158 cm un bel fisico considerando che ha nove anni, un bambino molto vivace, allegro, chiacchierone, e soprattutto molto socievole, ama il calcio e spesso mi dice: (il calcio è la mia vita), io sorrido  e poiché non sono un vero e proprio amante del calcio rispondo: “non esagerare” ma l’ho sempre lasciato libero, fa ciò che ama, non ha mai subito pressione da parte dei genitori, insomma come genitore io lo assecondo e lo seguo ovunque, se è felice lui lo sono anche io e soprattutto voglio che faccia uno sport visto che i bambini adesso non hanno la libertà che avevamo noi da piccoli, correndo per strada.

Quest’anno ha trovato qualche difficoltà nell’ inserimento in squadra, spesso è stato sostituito,(giustamente tutti i bambini devono giocare si deve lasciare spazio anche agli altr)i, ma in effetti  anche io mi sono accorto che il nuovo Mister lo fa giocare davvero pochissimo e il bambino soffre, io come genitore non mi intrometto, ma alla fine di ogni partita il bambino e triste e nervoso, ed io ad incoraggiarlo spiegandole che non c’è nulla di male in una sostituzione, ma l’altro giorno mio figlio mi ha riferito che il mister alla fine della partita negli spogliatoi ha detto: appena sono entrati Tizio – Caio e Sempronio la partita è cambiata, mi figlio giustamente l’ha sentita come una bocciatura visto che ha fatto uscire lui, al punto da dire “il prossimo torneo non ci voglio andare, continuo ad allenarmi ma non voglio più andare a fare i tornei perché mi scoccia restare a guardare,  il mister mi fa entrare ad un minuto della fine del primo tempo o della fine della partita”, questo lo posso affermare anche io è capitato parecchie volte che entra il bambino e l’arbitro fischia la fine della partita, il bambino questa cosa la prende come uno sfregio.

Io credo che il bambino sia un po’ stressato, credo che abbia un’ansia da prestazioni, non crede che sia opportuno farlo riposare un po’? fare come dice lui soltanto gli allenamenti perché come afferma lui stesso “ gioca di più e si diverte” e non fargli fare le partita di campionato? Io voglio un bambino felice, non voglio che per colpa di un mister che forse è poco psicologo cancelli un sogno e ciò che ama di più.

Nella speranza di una sua risposta porgo sinceri saluti.

Giovanni

Mi sembra che il bambino abbia trovato da solo la soluzione che va bene per lui.

Se ho capito bene lui chiede di continuare ad allenarsi, ma non partecipare ai tornei. In effetti  se soffre e giocare le partite lo rende triste e nervoso, soprattutto se giocare significa per lo più guardare gli altri che giocano con un notevole senso di frustrazione, se giocare significa per forza fornire sempre ottime prestazioni, penso che suo figlio abbia dimostrato notevole saggezza nel trovare una soluzione che gli permette di   divertirsi come lui desidera. Non conosco il mondo del calcio, ma da quanto ho sentito la tendenza è di creare forte competizione, cosa che non può che stressare anzichè essere un momento di svago e rilassamento.

Penso davvero che sostenere la sua decisione sia dimostrargli considerazione e interesse al suo benessere. Come lei dice, quello che conta è che il bimbo sia felice!

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