Risposta alla domanda
Carissima mamma, benvenuta in questa rubrica di puericultura.
Voglio iniziare scrivendoti che il tuo accudimento è quanto di più corretto ci sia per creare e sostenere un sano legame di attaccamento tra te e tua figlia. Ti faccio i complimenti non solo per questo, ma anche per la tua capacità di andare avanti con il tuo prezioso istinto materno, nonostante il tuo entourage non ti sostenga.
Purtroppo, questo anacronistico retaggio culturale sulla gestione dei bambini è ancora presente in moltissime famiglie, più di quante si creda. E spesso e volentieri mette a dura prova la competenza materna innata, che nella maggior parte dei casi è perfetta. A volte mettono in crisi anche quella paterna.
Le mamme sanno benissimo di cosa hanno bisogno i loro bambini, che riguardi l’allattamento, il tenerli vicino a loro per dormire, quando prenderli in braccio o qualsiasi altra cosa ritengano giusta per loro e per loro, proprio come diade.
Passo ora a concentrarmi sulla tua bimba che, hai pienamente ragione, è veramente molto piccola per affrontare tutti questi cambiamenti di cui mi hai scritto, e sui dubbi che hai palesato molto onestamente.
Probabilmente sente che tu e il papà non avete la stessa idea sul modo di affrontare le sue crisi e sul modo di educarla. Almeno per quanto riguarda quello che mi stai raccontando.
Ignorarla non è un metodo efficace, su nessun piano, che sia emotivo o educativo. I bambini piangendo e attraverso crisi oppositive e di rabbia, che loro non sanno gestire poiché non ne hanno ancora la capacità, ci comunicano che c’è qualcosa che a loro non va bene. Poniamoci in ascolto, invece di ignorare.
Soprattutto in questa fase vicina ai due anni, che non sono per niente ‘terribili’ come dicono se li affrontiamo nel modo corretto, i bimbi tentano in tutti i modi di affermare la propria identità. Quello che fa la tua bambina è assolutamente normale.
Capisco bene che tu a volte possa reagire urlando o facendole fare le cose per forza, perché noi mamme siamo umane e a volte siamo esauste. A maggior ragione se non ci sentiamo capite e sostenute. Ma leggendo le tue parole, sono sicura che saprai trovare un modo più empatico per avvicinarti e comunicare con tua figlia.
Penso che la tua reazione sia dovuta ad una sopraffazione che deriva non soltanto per il carico che hai per il tuo lavoro e la tua bimba, ma anche per avere un entourage che purtroppo non ti sostiene affatto.
Ribadisco che le crisi della tua bambina, in questa fase delicata, sono perfettamente normali. Vedrai che con l’empatia e coinvolgendola in tutto quello che la riguarda la supererete insieme. E’ solo una fase. Sappi che passerà.
Per quanto riguarda l’allattamento potete decidere soltanto tu e la tua bambina. È un ottimo modo per consolarla e quando sarà più grande troverà certamente un altra modalità, ma adesso è ancora molto piccola! Se la sua necessità è quella di trovare conforto o di ‘ritrovare’ la sua mamma dopo un momento di crisi, poppando al seno, perché negarglielo? Non c’è nulla di sbagliato in questo, tanto meno nel dormire insieme.
Capisco molto bene quando dici che vuoi godere di questi momenti il più possibile, perché ti assicuro, questa volta te lo scrivo da mamma come te, che questi momenti passeranno in un lampo e li ricorderai e con tanta tenerezza (e nostalgia anche).
Togliere il pannolino a 20 mesi è abbastanza presto, ma tu sei la sua mamma e, se pensi che possa essere pronta, potete certamente cominciare, ma con molta calma, senza grandi aspettative.
Quello che posso infine consigliarti è di parlare con il papà della tua bambina e con tua mamma. Col pediatra forse lascerei perdere, perché è la figura di riferimento principale per una famiglia con bambini, ma non è detto si abbiano le stesse idee di accudimento.
Spiegagli che ti piacerebbe sentirti sostenuta da loro che sono le persone che vi amano di più e le più vicine. Parla soprattutto con il papà, perché è lui la figura che ha il ruolo più importante in questa dinamica familiare. Per la tua bimba è una figura fondamentale!
Se riuscissi a sentirti sostenuta, probabilmente reagiresti anche diversamente nei confronti della bimba quando ti senti stanca. Ci sono troppi cambiamenti in programma: seno, pannolino, nanna, fase particolare del suo sviluppo. Per una bambina di soli un anno e otto mesi è veramente troppo!
Cara mamma, sappi che se ti fa piacere puoi contattarmi quando vuoi alla mail che trovi indicata sotto il mio profilo, ma parti da te stessa e ricordati che hai tutte le competenze per sapere cos’è meglio per te e la tua bambina. Fate le cose una per volta, con serenità e calma. Meglio ancora se con il papà che vi sostiene!
Ti abbraccio forte perché il tuo messaggio mi ha riempito il cuore di tenerezza e mando un abbraccio grandissimo anche alla tua bambina.
Francesca Arzilli
Consulente in puericultura
Consulente del sonno associata AICSI (Associazione Italiana Consulenti del Sonno Infantile)
Insegnante di massaggio infantile AIMI
Mail: franciconsulentepuericultura@gmail.com; francesca.arzilli@aimionline.it
Sito web: https://franciconsulentepuericultura.my.canva.site/
Foto di copertina di Luiza Braun