23 Maggio 2025 L'ESPERTO RISPONDE

Francesca Arzilli

Sono mamma, Consulente in puericultura, Consulente del sonno associata AICSI, Consulente base Babywearing Italia, Insegnante di massaggio infantile AIMI. Contatti: IG: franci.puericultura.aimi
mail franciconsulentepuericultura@gmail.com o francesca.arzilli@aimionline.it

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Allattamento, crisi e nanna: come affrontare con empatia i primi anni

Ciao a tutti.
Ho diverse domande e dubbi a cui non riesco a trovare una risposta.
1) Da una settimana la mia bimba di 20 mesi è entrata da circa una settimana in piena fase oppositiva bella forte: urla, piange e strepita anche per me cose più semplici. 
Mi sto trovando in difficoltà perché a volte sono costretta a farle fare delle cose (tipo lavarle il viso e le mani, metterla sul seggiolone, vestirla) e devo fare una vera e propria lotta di forza fisica per riuscire a volte, purtroppo, anche alzando la voce (inutilmente). 
Non è assolutamente questo l’approccio che vorrei avere ma avendo una routine lavorativa, non posso esimermi dal farlo e credo che anche se non lavorassi cambierebbe poco perché è proprio una fase sua. 
A volte anche metterla di fronte ad una scelta condizionata fra due opzioni non serve. Il papà è un po’ più severo e la lascia piangere ma io non ci riesco perché mi fa male vederla stare male. Secondo lui dovrei ignorare mentre piange, tanto poi le passa. Io non ci riesco. 
2) Allatto ancora la mia cucciola è dorme al seno con me. In questo periodo è più attaccata che mai al seno e non so come proporle altri metodi per consolarsi (me lo chiede quando la frustrazione è troppo alta). Il papà continua a dirmi che non dovrei più darle il seno perché sta diventando la soluzione a tutto e che lei “sta diventando grande” (a un anno e otto mesi?). 
Mi fa male che dica questo ma non sembra capirlo. Idem mia madre, la quale crede che dovrei togliere il seno a mia figlia “assolutamente entro i tre anni”. “ASSOLUTAMENTE”? 
E perché? Chi è lei per dirlo? Al tempo stesso ho timore che il seno possa diventare un calmante indispensabile per lei e che non riesca a sviluppare abilità per autoregolarsi (con il mio aiuto e con il tempo, ovviamente). 
Sento il giudizio silente di chi mi sta intorno, l’urgenza dei miei familiari e del pediatra che mi spingono in tutti i modi a smettere questo allattamento (per conforto ed anche quello notturno) , neanche se il seno fosse il loro. Mia figlia e, sì, anche io, abbiamo ancora bisogno di avere momenti così intimi e dolci insieme. Lei non sarà così piccola per sempre e sento che ha ancora tanto bisogno di me. Perché dovrei negarci dei momenti così belli? Ho solo timore di legarla troppo a me. 
3) Ultimamente sto ragionando sul fatto che ci sono dei traguardi che, con i suoi tempi, dovrebbe raggiungere. Abbiamo iniziato lo spannolinamento da pochissimi giorni perché lei è pronta. Mi domando se dovrei togliere il seno in un momento così delicato ma poi penso che ci avviciniamo ai due anni e potrebbe non essere il momento giusto. A volte vorrei insegnarle a dormire da sola e mi sento egoista a farla dormire al seno ma poi penso che mi mancherà e più volte l’ho salvata dal soffocarsi con il vomito mentre dormiva proprio perché era nel lettone con me.
Insomma, sono confusa e non vorrei fare danni. Vorrei comportarmi nel modo giusto ma credo che non esista un modo universalmente giusto. Io vorrei solo aiutare mia figlia a non soffrire troppo mentre cresce. Scusate davvero tantissimo per lo sfogo ma non ho amiche mamme e per me questo sito significa tanto. 
Vi ringrazio anche se non risponderete, anche solo per aver letto questo papiro. 

Risposta alla domanda

Carissima mamma, benvenuta in questa rubrica di puericultura.

Voglio iniziare scrivendoti che il tuo accudimento è quanto di più corretto ci sia per creare e sostenere un sano legame di attaccamento tra te e tua figlia. Ti faccio i complimenti non solo per questo, ma anche per la tua capacità di andare avanti con il tuo prezioso istinto materno, nonostante il tuo entourage non ti sostenga.

Purtroppo, questo anacronistico retaggio culturale sulla gestione dei bambini è ancora presente in moltissime famiglie, più di quante si creda. E spesso e volentieri mette a dura prova la competenza materna innata, che nella maggior parte dei casi è perfetta. A volte mettono in crisi anche quella paterna.

Le mamme sanno benissimo di cosa hanno bisogno i loro bambini, che riguardi l’allattamento, il tenerli vicino a loro per dormire, quando prenderli in braccio o qualsiasi altra cosa ritengano giusta per loro e per loro, proprio come diade.

Passo ora a concentrarmi sulla tua bimba che, hai pienamente ragione, è veramente molto piccola per affrontare tutti questi cambiamenti di cui mi hai scritto, e sui dubbi che hai palesato molto onestamente.

Probabilmente sente che tu e il papà non avete la stessa idea sul modo di affrontare le sue crisi e sul modo di educarla. Almeno per quanto riguarda quello che mi stai raccontando.

Ignorarla non è un metodo efficace, su nessun piano, che sia emotivo o educativo. I bambini piangendo e attraverso crisi oppositive e di rabbia, che loro non sanno gestire poiché non ne hanno ancora la capacità, ci comunicano che c’è qualcosa che a loro non va bene. Poniamoci in ascolto, invece di ignorare.

Soprattutto in questa fase vicina ai due anni, che non sono per niente ‘terribili’ come dicono se li affrontiamo nel modo corretto, i bimbi tentano in tutti i modi di affermare la propria identità. Quello che fa la tua bambina è assolutamente normale.

Capisco bene che tu a volte possa reagire urlando o facendole fare le cose per forza, perché noi mamme siamo umane e a volte siamo esauste. A maggior ragione se non ci sentiamo capite e sostenute. Ma leggendo le tue parole, sono sicura che saprai trovare un modo più empatico per avvicinarti e comunicare con tua figlia.
Penso che la tua reazione sia dovuta ad una sopraffazione che deriva non soltanto per il carico che hai per il tuo lavoro e la tua bimba, ma anche per avere un entourage che purtroppo non ti sostiene affatto.

Ribadisco che le crisi della tua bambina, in questa fase delicata, sono perfettamente normali. Vedrai che con l’empatia e coinvolgendola in tutto quello che la riguarda la supererete insieme. E’ solo una fase. Sappi che passerà.
Per quanto riguarda l’allattamento potete decidere soltanto tu e la tua bambina. È un ottimo modo per consolarla e quando sarà più grande troverà certamente un altra modalità, ma adesso è ancora molto piccola! Se la sua necessità è quella di trovare conforto o di ‘ritrovare’ la sua mamma dopo un momento di crisi, poppando al seno, perché negarglielo? Non c’è nulla di sbagliato in questo, tanto meno nel dormire insieme.

Capisco molto bene quando dici che vuoi godere di questi momenti il più possibile, perché ti assicuro, questa volta te lo scrivo da mamma come te, che questi momenti passeranno in un lampo e li ricorderai e con tanta tenerezza (e nostalgia anche).
Togliere il pannolino a 20 mesi è abbastanza presto, ma tu sei la sua mamma e, se pensi che possa essere pronta, potete certamente cominciare, ma con molta calma, senza grandi aspettative.

Quello che posso infine consigliarti è di parlare con il papà della tua bambina e con tua mamma. Col pediatra forse lascerei perdere, perché è la figura di riferimento principale per una famiglia con bambini, ma non è detto si abbiano le stesse idee di accudimento.

Spiegagli che ti piacerebbe sentirti sostenuta da loro che sono le persone che vi amano di più e le più vicine. Parla soprattutto con il papà, perché è lui la figura che ha il ruolo più importante in questa dinamica familiare. Per la tua bimba è una figura fondamentale!

Se riuscissi a sentirti sostenuta, probabilmente reagiresti anche diversamente nei confronti della bimba quando ti senti stanca. Ci sono troppi cambiamenti in programma: seno, pannolino, nanna, fase particolare del suo sviluppo. Per una bambina di soli un anno e otto mesi è veramente troppo!

Cara mamma, sappi che se ti fa piacere puoi contattarmi quando vuoi alla mail che trovi indicata sotto il mio profilo, ma parti da te stessa e ricordati che hai tutte le competenze per sapere cos’è meglio per te e la tua bambina. Fate le cose una per volta, con serenità e calma. Meglio ancora se con il papà che vi sostiene!

Ti abbraccio forte perché il tuo messaggio mi ha riempito il cuore di tenerezza e mando un abbraccio grandissimo anche alla tua bambina.

Francesca Arzilli
Consulente in puericultura
Consulente del sonno associata AICSI (Associazione Italiana Consulenti del Sonno Infantile)
Insegnante di massaggio infantile AIMI
Mail: franciconsulentepuericultura@gmail.com; francesca.arzilli@aimionline.it
Sito web: https://franciconsulentepuericultura.my.canva.site/

Foto di copertina di Luiza Braun

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