Caro papà,
le motivazioni di tale irrequietudine possono dipendere da molti fattori:
troppo caldo,
fastidio al rumore o allo sbalzo termico del condizionatore,
viene spostato mentre gode di un buon sonno,
accomodato nel seggiolino quando sente l’esigenza di stare in posizione verticale per fare il secondo ruttino,
sente la mancanza della mamma,
o più semplicemente non ama l’auto…
preferirebbe stare in quell’altra situazione, quella casalinga e un po’ monotona forse per noi adulti, ma a lui così cara e confortevole…
Quando ci spostiamo, inevitabilmente, il nostro organismo viene stimolato da molteplici fattori: temperatura, odori, rumori, tatto, vista, emozioni, aspettative… immagina quanto possa essere impegnativo per un lattante questa iper-stimolazione così distante dalle sue esigenze di calma, lentezza, morbidezza, costanza, ripetitività.
Probabilmente è il caso di sospendere gli spostamenti in auto non necessari e chiedere ai passeggeri di non disturbare troppo il piccolino…
“La mia religione è la gentilezza” dice il Dalai Lama.
Buon rientro a voi tutti!
Arianna