12 Settembre 2015 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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ll mio ex marito fa dormire nostro figlio insieme alla nuova compagna

Gent.ma Dott.ssa, Le scrivo perchè ho un pensiero costante e vorrei con Lei capire come meglio fare per mio figlio. Le spiego brevemente. Ho lasciato il mio compagno da un anno e mezzo circa, abbiamo un bambino di 8 anni. Ci siamo lasciati in modo molto civile, senza litigare e non abbiamo chiesto nulla a giudici e qualt’altro. Organizziamo le giornate con nostro figlio in modo molto naturale o meglio lui dorme sempre con me ma quando vuole sia lui o il padre dormono insieme.
Sono una persona molto aperta e per me la cosa più importate è che nostro figlio cresca senza soffrire o senza sensi colpa.
Il problema è nato ora, il mio ex ha una nuova compagna. Ho accettato benissimo tutto questo, il fatto che escano insieme, vadano a fare we insieme, che condividano insieme il loro rapporto ma non sono riuscita a superare il fatto che Nostro Figlio Debba Dormire nel Lettone Con Il Padre e la Nuova Compagna. Questo fatto mi ha creato un forte senso di rabbia, cosa che non avevo prima di questo momento. Non riesco ad accettarlo. Purtroppo mio figlio da quando ci siamo separati ha iniziato a dormire nel mio letto e nel letto del padre, (giustificabile il suo atteggiamento) ma mi chiedo se sono io a vedere in modo contorto tutto questo o è un folle il mio ex. Non so quanto durerà questo loro rapporto può darsi pochi mesi come una vita. Ed io mi chiedo, può un bambino sopportare tutto questo? La prego mi aiuti, mi illumini, mi faccia vedere le cose nel modo più giusto. per mio figlio. Grazie per la Sua disponibilità. Michela

Buongiorno Michela, la sua lettera pone una questione che mi è già capitato di affrontare, ma su cui ritorno volentieri perché questa situazione non è così rara come si potrebbe pensare.

Credo che possa essere utile fare un passo indietro, cioè affrontare la questione a partire dalle abitudini da prima della separazione.

Come immagino lei sappia ci sono diverse scuole di pensiero sul far dormire i figli nel “lettone”, alcune sono categoricamente per un secco no, altre lasciano più possibilità (solo in particolari casi), altre ancora sono molto permissive.

Personalmente ritengo che ognuno debba gestire questa situazione come può, ma tenendo in considerazione il fatto che ogni scelta ha delle conseguenze. Tra queste la prima riguarda la difficoltà di cambiare questa abitudine: più tempo passa, più aumenta questa difficoltà. Anche sul piano della crescita evolutiva possono innescarsi alcuni problemi che riguardano l’autonomia, la capacità di stare da soli, la fiducia in se stessi. In definitiva, a mio parere, ad un certo punto è necessario che, come regola generale, i bambini dormano da soli; accoglierli nel “lettone” può essere un comportamento consolatorio da mettere in atto in particolari occasioni.

Dalla sua lettera mi sembra di capire che per voi questa sia una regola, sebbene Mirko abbia 8 anni.

Sicuramente per i bambini accettare la separazione dei genitori è un passaggio complesso e condividere il letto rappresenta sia la difficoltà del distacco sia il desiderio di controllare nel senso di tenere sotto controllo la situazione. E’ anche importante ricordare che il fenomeno della gelosia non riguarda solo gli adulti e i bambini spesso sono gelosi, della mamma, del papà, dei loro oggetti e dei loro spazi. Se la gelosia è difficile da gestire per gli adulti, non è difficile immaginare quanto possa essere difficile per un bambino.

Lei pone una domanda che probabilmente dovrebbe girare a se stessa “può un bambino sopportare tutto questo?”, e lei? Dove si pone lei in questa situazione?

Il mio suggerimento è di parlare con il suo ex marito con molta sincerità e di cercare con lui una soluzione. In questi casi può essere molto utile la consulenza di uno psicoterapeuta di coppia.

Spero che questa risposta le sia stata utile e la saluto cordialmente.

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