Cara Ivana,
hai una bimba socievole, a cui piace frequentare la scuola e stare con gli altri bambini.
Pare sia anche disponibile ad aprirsi al mondo, facendo varie esperienze come andare a danza o a nuoto. La danza non le piaceva ed hai deciso di non portarla più.
Ora si pone il problema del nuoto: si è divertita ed è andato tutto bene finché è andata sott’acqua, mettendosi a piangere. Si è trovata di fronte ad una difficoltà imprevista e, come osservi tu, si è spaventata. Quindi il non volere più saperne del nuoto potrebbe essere una conseguenza di questo spavento e lei potrebbe ora avere paura.
Come dici tu, insistere senza che lei trovi il modo di superare la sua paura, potrebbe davvero peggiorare la situazione creandole difficoltà ulteriori, come prendere in odio l’attività.
Ma non portarla più, potrebbe voler dire lasciarla sola con la sua paura, aiutarla a fuggire di fronte ad una difficoltà, lasciandole credere che è davvero insormontabile. Ed allora fra qualche anno, se si aspetta che sia più grande, potrebbe avere dimenticato quella paura, potrebbe avere più strumenti per affrontarla, ma potrebbe anche avere una paura più grande proprio perché non ha imparato ad affrontarla.
Tu vorresti che ritornasse in piscina perché vorresti che imparasse a nuotare. Questo è il tuo punto di vista. Ma come vive tua figlia questa situazione? Poiché è lei che deve affrontarla, non possiamo prescindere dal come lei può affrontarla. Il primo passo è ascoltare lei ed il suo modo di sentire, lasciare che si esprima su quel che ha vissuto e sentito in quel momento e come si sente ora. Non ponendole domande tipo interrogatorio, ma lasciandole lo spazio ed il tempo necessario per manifestare la sua difficoltà, ascoltandola con attenzione, non interrompendola per manifestare il tuo punto di vista e le tue preoccupazioni, ma mostrandoti veramente interessata e partecipe del suo problema. Può darsi che parlandone lei stessa riesca a sbloccare la situazione. Se così non è, avrete degli elementi per risolvere il problema tenendo conto dei suoi reali bisogni del momento. Le soluzioni potrebbero essere tante: fare un’ulteriore prova, parlare con l’istruttore affinché la sostenga di più, valutare se per lei in questo momento la difficoltà è davvero insormontabile ed ha bisogno di una pausa per sentirsi più sicura…..
E’ probabile che lei stessa sappia darti indicazioni su quel che vorrebbe.
Stando a quel che scrivi, a lei è piaciuta l’esperienza e si è divertita, quindi se riesce a superare il suo problema, lei stessa desidererà ritornare a provare.
Ma la cosa da cui non si può prescindere è il suo coinvolgimento in una questione che la riguarda. Chi le darà gli strumenti per affrontare le difficoltà, qualunque esse siano, se pensiamo di risolvere noi i suoi problemi senza interpellarla? Senza tenere in considerazione che è lei che deve affrontare le situazioni?
Con un atteggiamento di attenzione a lei, comprensione e disponibilità nei suoi confronti, non avrai più bisogno di convincerla a fare le cose e lei non avrà più bisogno di mostrarsi testarda, perché si sentirà capita e potrà trovare insieme a te la soluzione più idonea.