8 Aprile 2013 L'ESPERTO RISPONDE

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Non vuole praticare sport. Insistere?

Gentile redazione, mio figlio ha sette anni e mezzo.

Bimbo un po’ insicuro, figlio unico, è comunque ben inserito nell’ambiente scolastico.

E’ nel complesso piuttosto pigro; ha faticosamente imparato ad andare in bicicletta ma non la usa mai.

Non vuole praticare nessuno sport, l’ho iscritto (per non farlo restare in casa tutto il giorno) a un corso di karate che frequenta mal volentieri (anche se quando vado a riprenderlo lo vedo allegro e sereno). L’ho portato a vedere altre attività sportive (nuoto, basket) ma si rifiuta di parteciparvi.

Mi chiedo se devo insistere (la pratica sportiva è sicuramente un forte mezzo di socializzazione, di aggregazione, di apprendimento ecc) o se assecondare la sua volontà.

Rispetto ai suoi compagni, molto attivi, è un po’ anomalo; rischia a volte di restare isolato perchè, per esempio, mentre gli altri bimbi giocano a calcio, lui rimane in volontariamente in disparte.

Grazie per la risposta e cordiali saluti

Cara mamma,

l’attività motoria, svolta dai bambini, deve avere un carattere essenzialmente ludico, privilegiare un contesto di accoglienza, prevedere frequenti gratificazioni, favorire le relazioni, introdurre gradualmente il rispetto delle regole e dosare attentamente l’esperienza competitiva.

Rispettando questi presupposti, l’attività motoria diventa un’esperienza fondamentale dal punto di vista sia psicologico, sia fisico. Da questa premessa, si evince quanto sia importante l’attività sportiva, che rappresenta quindi una sorta di valore educativo aggiunto.

Detto ciò, obbligare i bambini a svolgere attività sportive contro la loro volontà è deleterio, perché viene meno l’aspetto ludico e tutto quello che ne consegue.

Le consiglio di evitare ogni tipo di imposizione, perché otterrebbe degli effetti negativi: il mancato raggiungimento dell’obiettivo da lei sperato, ovvero la pratica costante di attività motorie, ma soprattutto farà sentire il bambino “incompreso” rispetto ai suoi bisogni.

Le consiglio di proporre al suo bambino delle attività quali un corso di inglese, musica, teatro, ce ne sono tanti,  così non rimarrà a casa tutto il giorno e svolgerà delle attività magari a lui più congeniali e conseguentemente più piacevoli.

Purtroppo, via mail non si riesce ad accogliere la problematica nella sua interezza, perché non si possono approfondire gli aspetti da voi evidenziati. Per esempio, nel suo caso, mi fa riflettere il fatto che il suo bambino sia un po’ insicuro. Può darsi che non voglia praticare attività sportive, perché si sente meno adeguato rispetto ai suoi coetanei. In altre parole, “i miei amici sono più bravi di me, mi sento inferiore e preferisco non misurarmi con loro” oppure “non mi fanno giocare a calcio perché non sono capace e me lo dicono”. Se così fosse, potrebbe suggerire al suo bambino (sempre senza forzarlo) delle attività diverse da quelle frequentate dai suoi amici, anche se mi rendo conto che è molto difficile se c’è un’insicurezza di fondo. Purtroppo non posso indagare su questi aspetti al fine di fornirle una consulenza più esaustiva, ma colga questi miei spunti per riflettere sulla situazione.

Saluti dalla psicologa

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