22 Dicembre 2009 L'ESPERTO RISPONDE

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Rapporto difficile madre-figlia

Carissimi esperti di Torinobimbi,
vi scrivo in merito al rapporto con mia figlia di quasi 4 anni.
E’ sempre stata una bimba testarda e molto determinata, lo si vedeva gia’ dalla nascita avvenuta con parto spontaneo difficile ed un po’ tragico (e’ stata rianimata alla nascita x asfissia dovuta a due giri di cordone intorno al collo), che ha superato con grande forza.
Dicevo della sua cocciutaggine e sicurezza abbinata ad una spiccata intelligenza, grande spirito d’osservazione, sensibilita’ e dolcezza…
Questa e’ la mia bimba!
Faccio fatica ad interagire con lei perche’ dice quasi sempre NO alle mie richieste di FARE o NON FARE qualcosa, faccio molta fatica ad impormi con lei e devo insistere e ripetere le stesse cose decine di volte: fino a quando non sbotto e perdo la pazienza!
Allora mi vedo costretta ad urlare e minacciare di dare le botte se non ascolta!
Subito dopo mi pento e sto molto male per il mio comportamento: in fondo e’ solo una bambina ed andrebbe coccolata e trattata con amore e dolcezza.
Cosi’ andiamo avanti tutto il giorno a “litigare” (come dice lei) e fare pace con una abbraccio e tanti baci…
C’e’ qualcosa che non funziona in tutto cio’.
Ho paura di rovinare la sua crescita e di fare danni.
So che non e’ facile fare i genitori e che non si puo’ essere diversi da come si’ è: con la nostra storia ed i nostri insegnamenti a nostra volta ricevuti.
Vorrei solo riuscire ogni tanto a vedermi dall’esterno per capire dove sbaglio e cosa potrei fare per correggermi.
Per questo ho deciso di scrivervi, per chiedervi che cosa ne pensate di questa mia situazione e come potrei fare ad affrontarla.
Dimenticavo: mia figlia ha un fratellino di un anno (gelosia) ed è da poco che mi dice che vorrebbe un’altra mamma al mio posto magari come la sua maestra, dolce e con i capelli lunghi…
Evviva …evviva… gioiamo..!!!
Vi ringrazio anticipatamente.
Buon lavoro e Buone Feste!!!
Help me…
Giada

Cara Giada,
apparentemente quello che ci descrive sembra essere il normale comportamento di una bambina di quasi 4 anni, con un carattere particolarmente forte (d’altronde ha dovuto lottare per la sua vita già al momento della nascita), che cerca di affermarsi con risolutezza a forza di “no”! E che lo fa a maggior ragione dall’arrivo di un piccolo “usurpatore”.
Ci colpivano, però, alcuni particolari della sua lettera, che ci spingono a formulare un’ipotesi più articolata, che lei potrà verificare con se stessa se lo riterrà opportuno.
Innanzitutto il titolo: rapporto difficile madre-figlia. Poi quel termine formulato da sua figlia, “litigare”, che sta a significare un’alternanza di conflitti e grandi riappacificazioni. E in ultimo il colpo basso infertole come tutta risposta all’arrivo del fratellino: vorrei un’altra mamma, magari come la maestra, dolce e con i capelli lunghi…
E’ possibile che ci sia in atto una forma di antagonismo madre-figlia, che potrebbe risiedere in copioni familiari antichi e reiterati, aldilà di ciò che è successo e succede nello specifico tra voi due.
La domanda è: nella sua storia familiare, nelle generazioni attuali, come in quelle passate (“con la nostra storia ed i nostri insegnamenti a nostra volta ricevuti”), che tipo di rapporto intercorre tra le madri e le figlie?
Il rapporto tra lei e sua figlia, come dicevamo, sembra caratterizzato da una dinamica ambivalente e sarebbe interessante capire quando lei ha vissuto relazioni ambivalenti.
Un esempio tra tutti: la relazione con sua madre?
L’ambivalenza per poter essere superata va innanzitutto capita e accettata.
Possiamo amare incondizionatamente i nostri cari, ma allo stesso tempo soffrire per certe cose causate dalla relazione con essi (maggior impegno, maggior sacrificio, minore libertà ecc.).
Se conosciamo la parte negativa legata ad un rapporto e l’accettiamo senza colpevolizzazioni, riusciremo anche a trovare le soluzioni per alleviarla o risolverla.
Saluti dallo staff dello Studio di Psicologia Relazionale


Ricordiamo che lo Studio di Psicologia Relazionale offre la possibilità di avere un primo colloquio gratuito (individuale o di coppia) con una psicoterpeuta familiare su appuntamento.


Lo staff dello Studio di Psicologia Relazionale (Daniela Ciaramita – Barbara De Meo – Maria Cristina Peyrani) sono curatrici della rubrica Psicologia di Torinobimbi

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