15 Giugno 2010 L'ESPERTO RISPONDE

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Scarso peso e inizio svezzamento

Gentile
dott.ssa, sono mamma per la prima volta e sono preoccupata per il mio bambino di 4 mesi e mezzo allattato esclusivamente al seno.
La mia preoccupazione riguarda un suo presunto arresto della crescita basato su un esiguo accrescimento ponderale che ho verificato nelle ultime tre settimane.
Il peso di mio figlio alla nascita era di kg 3.126 e fino a  un mese fa il bambino cresceva mediamente di gr 200 a settimana.

Intorno ai 3 mesi e mezzo la crescita è diminuita per due settimane (gr 150 in 14 gg), per poi ricrescere le due settimane successive (gr. 300 in 14 gg), fino a questa settimana in cui il bambino è aumentato di solo gr 40 e pesa kg. 6520. Le dico che a seguito ai numerosi risvegli del bambino durante la notte negli ultimo due mesi, ogni ora e mezza circa, ho pensato che il mio latte stesse scarseggiando e ho tentato di dare un aggiunta di latte artificiale, con risultati nulli, poichè il bimbo non accetta in nessun modo il biberon.
Sempre questa settimana ho dato al bambino alcuni cucchiaini di omogeneizzato mela/pera tanto per saggiare il suo rapporto con il cucchiaino in vista di un precoce svezzamento.

Mio figlio ha gradito particolarmente la frutta e lui stesso prendeva il cucchiaino e lo dirigeva verso la bocca, cosa che mi fa sperare per un avvio positivo allo svezzamento.
In tutto cio, il bambino si è sempre mantenuto nella linea del 25 percentile, solo questa settimana e sceso leggermente sotto. A questo punto Le chiedo come mi consiglia di agire?
Dovrei iniziare a svezzarlo? Se si in che modo?
Oppure continuo con il latte materno e sporadiche aggiunte di artificiale? Per il resto il bambino e attivissimo, non sta mai fermo, sorride, interagisce con il mondo ed e molto curioso.

Apparentemente non soffre di nessun malessere fisico (otite, mal di pancia, coliche etc.), fa pipi molto chiara e inodore e non ha mai avuto febbre o preso medicine particolari.

Grazie per l’eventuale risposta.

Cordialmente

Una mamma preoccupata

Cara mamma preoccupata,
leggendo vari testi sull’allattamento e come raccomandano l’OMS e l’UNICEF , l’età più indicata ad introdurre alimenti diversi dal latte materno è dopo i sei mesi, in quanto l’apparato digerente della bambina e del bambino non è sufficientemente maturo alla digestione di altro che non sia il latte.
Fino ai sei mesi è consigliabile continuare esclusivamente con l’allattamento al seno: niente frutta, pappe, succhi, acqua o infusi ad eccezione di quelle mamme che rientrano al lavoro fra i quattro ed i sei mesi di vita della creatura.
In questo caso si consiglia l’introduzione delle pappe piuttosto del latte artificiale. Per tutte le altre mamme si consigliano di incominciare dopo i sei mesi.
Ti posso anticipare fin d’ora che generalmente i pediatri, di fronte ad alcune insicurezze o stanchezza materne piuttosto che ad una momentanea crescita ponderale del bambino sotto la propria media (come nel tuo caso) consigliano immediatamente di cominciare lo svezzamento.
D’altronde diversi prodotti alimentari specifici per neonati riportano in etichetta “a partire dai quattro mesi”… purtroppo non specificano che si riferiscono ai casi eccezionali, non specificano che è meglio rivolgersi prima ad una consulente per l’allattamento, non “specificano” e lo fanno passare come una consuetudine.
Già solo la parola svezzamento ci porta a pensare che nel tempo di alcuni mesi il bambino debba essere completamente slattato, ma questo deve dipendere da una scelta della madre sommata alla reale richiesta del bambino e dal contesto in cui i protagonisti vivono.
Questo significa che si può cominciare con i cibi complementari anche dopo i sei mesi e, lentamente, permettere ai nostri figli prima di conoscere con il tatto, l’olfatto, il gusto questi nuovi cibi e solo di seguito considerarli alimentazione.

Possiamo capire che è arrivato il momento “giusto” per nostro figlio osservando almeno tre di questi segnali:
• Le poppate aumentano dal punto di vista di frequenza e durata per diversi giorni.
• Nasce nel bambino un certo interesse per il cibo solido che vede sul tavolo apparecchiato della sua famiglia.
• Ha conquistato la posizione seduta in modo autonomo, vale a dire senza bisogno di essere sostenuto.
• La capacità di tenere in mano il cibo e di portarselo alla bocca.
• Scompare il riflesso di spingere sempre la lingua fuori della bocca.
• Compaiono i primi dentini.

I bambini allattati al seno solitamente preferiscono mangiare le stesse cose che mangia la madre e non gli alimenti preparati appositamente per loro, e devo dire che anche su questo punto si aprono tanti filoni di pensiero differenti: di tipo canonico (suggerito preferibilmente dai pediatri), auto-svezzamento, di tipo vegetariano, di tipo misto, etc.
Quello che conta più di tutto è che la mamma e la sua creatura non debbano subire un eccesso di stress per raggiungere dei risultati “convenzionali” perché non è una gara e non si vincono premi per chi arriva prima!
Come dice Carlos Gonzàles autore del testo Il mio Bambino non mi mangia edito da Bonomi Edizioni “… non si è mai visto un ragazzo di 20 anni che poppa al seno di sua madre!.
L’alimentazione rimane pur sempre un atto d’amore che riceviamo e che poi impariamo a donare a noi stessi, è un mettere dentro di noi, è la base su cui costruiamo noi stessi per l’oggi ed il domani, è un bel momento di crescita che necessita di grande rispetto e di tempi diversi per ciascuno.
Posso suggerirti di offrirgli gli alimenti complementari dopo la poppata al seno e non in sostituzione di quest’ultima, introducendo un alimento alla volta senza aggiunta di zucchero o sale, escludendo il latte e i suoi derivati almeno fin dopo il primo anno di vita perché spesso succede che il latte vaccino provochi allergie.
Aggiungo che, in naturopatia, si sconsiglia di iniziare con la mela (grattugiata, cotta, frullata, etc) perché acidifica eccessivamente lo stomaco dei bambini, ma al contrario di cominciare con le creme di cereali altamente più digeribili come i fiocchi di riso, mais e tapioca, miglio diluite con il latte materno o dell’acqua con l’aggiunta di pochissimo olio di oliva extravergine o di girasole spremuto a freddo.
Poi si può proseguire con piccoli assaggi di verdure lesse, e di seguito, frutta fresca di stagione ben matura in modo da riuscire a schiacciarla semplicemente con la forchetta.
L’unica regola da seguire, secondo me, è che il cibo sia vivo: pertanto non inscatolati o liofilizzati o omogeneizzati.
Un altro ottimo consiglio che ho ricevuto da una mamma è: cibi schiacciati quando sta seduto da solo, cibi solidi quando ha i denti, carne quando nascono i denti canini.
Spero di aver alleviato le tue preoccupazioni!
Arianna

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