23 Gennaio 2012 L'ESPERTO RISPONDE

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La morte della nonna

Sono la mamma di un bambino di 7 anni, alcune settimane fa e’ morta mia mamma, dopo un periodo di malattia. Il mio bambino ha passato molto tempo con la nonna, da quando aveva 8 mesi, non la sopportava molto, un po’ perche lei non sentiva, aveva il bastone e camminava piano e forse perche’ mia mamma non lo ha mai sgridato, gli ha sempre fatto fare quello che voleva, insomma l’ha un po’ viziato; mio figlio a volte le rispondeva male ma non credo che non le volesse bene.

Le scrivo perché’ della morte della nonna mio figlio non ne vuole parlare, gli abbiamo spiegato che la nonna e’ andata in cielo, era da un po’ che la vedeva poco per i molti ricoveri, non l’abbiamo portato al funerale, spiegandogli che siamo andati in chiesa a salutarla (noi non siamo cattolici, mia mamma si) e gli abbiamo spiegato che si deve sentire libero di farci qualsiasi domanda  e di esprimere qualsiasi stato d’animo o sensazione anche triste.

Lui risponde sempre che lo sa e se insistiamo si stizzisce. Nemmeno a scuola ha detto niente, le maestre mi hanno detto che secondo loro e’ un bambino un po’ chiuso, effettivamente lui parla molto ma non dei sui sentimenti o sensazioni.

Ho notato che negli ultimi giorni e’ un po’ più’ nervoso e si arrabbia più’ facilmente.

Vorrei aiutarlo, mi potete dare qualche consiglio?

Grazie.

Cara mamma,

ci sembra che rispetto alla morte della nonna abbiate dato al vostro bambino sia le giuste informazioni, sia lo spazio per poter esprimere i suoi sentimenti. Evidentemente lui non si sente di condividere con voi ciò che prova, e questo non necessariamente perché non le volesse bene, ma forse per questa chiusura emotiva che dimostra anche in altre occasioni. Per cui sarebbe meglio non insistere. Il problema, effettivamente, sembra stare a monte.

E allora come fare? Con il proprio esempio non si sbaglia mai! Provate, allora, voi genitori ad esprimere semplicemente ciò provate, nel bene e nel male. Dite al vostro bambino cosa sentite voi (in maniera in cui lui possa capire), senza pretendere una sua risposta o un suo rimando, o un suo coinvolgimento. A forza di vivere in un ambiente in cui i genitori non temono di esprimere i propri sentimenti probabilmente anche lui si sentirà di poterli esprimere, ma a suo tempo e a suo modo.

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