Cara mamma,
la masturbazione infantile è assolutamente normale e va accettata con serenità dai genitori. Può verificarsi anche in bambini molto piccoli, come lo era la sua quando ha iniziato attraverso l’ausilio dei piedini. I bambini, durante l’esplorazione del proprio corpo, scoprono gli organi genitali e si rendono conto che questi offrono sensazioni calmanti e più piacevoli rispetto ad altre parti del corpo. La masturbazione rappresenta per i bambini una forma di consolazione alla quale ricorrere in particolari momenti della giornata, soprattutto nei momenti di noia, stanchezza e solitudine. I bambini che si masturbano, spesso lo fanno perché sentono il bisogno di attenzione e di coccole, di conseguenza un atteggiamento di condanna è controproducente, mentre appaiono appropriati la relazione affettiva e il contenimento da parte del genitore. Il bambino piccolo non conosce il senso del pudore e si masturba tranquillamente in presenza di altre persone, siano esse familiari o estranee. Intorno ai tre/quattro anni quando inizia a svilupparsi il senso del pudore, l’attività masturbatoria viene praticata in situazioni di intimità. Detto questo, si evince che la sua bambina non dovrebbe masturbarsi in pubblico, perché ha già 5 anni e mezzo. Lei stessa scrive che ha “provato a spiegarle che è una cosa da fare in privato”. La bambina sembra capire, ma ricomincia. Con pazienza continui a porre l’attenzione sulle norme della buona educazione, senza drammi e soprattutto senza instillare il senso di colpa.
Gli aspetti da prendere in considerazione sono il masturbarsi in pubblico a 5 anni e mezzo, il farlo continuamente, il non rendersi conto (se così è, visto che c’è un forse da parte delle maestre) e il farlo solo a scuola. Questi sono aspetti che credo che la psicologa che vi ha preso in carico abbia tenuto in considerazione. Il primo aspetto, quello relativo alla masturbazione in pubblico l’ho già trattato. Secondo punto: sua figlia si masturba continuamente: la frequenza dell’atto masturbatorio è elevata. Il ricorso troppo frequente nell’ambito della stessa giornata o particolarmente prolungato, accompagnato da un isolamento dagli altri bambini, può essere considerato come un possibile segnale di disagio affettivo. Questo punto e anche quello per cui la bambina sembra che non si renda conto vanno indagati con l’ausilio della psicologa. Non ho informazioni precise sul tipo di intervento che sta svolgendo la collega, ma posso affermare che il consiglio dato alle maestre di distrarre la bambina non sempre è appropriato, perché magari la bambina non vuole essere distratta. Anche se il confine può sembrare sottile, più che distrarre la piccola dall’attività masturbatoria, è preferibile che venga maggiormente coinvolta dalle maestre nelle attività svolte quotidianamente a scuola.
Ultimo punto: la bambina lo fa solo a scuola. I motivi possono essere due: la bambina si masturba solo a scuola, perché a casa è stata sgridata o l’argomento è stato trattato in modo non appropriato e di conseguenza dà una preferenza all’ambiente scolastico, perché così non può essere vista dai genitori ai quali peraltro mente o minimizza, dicendo che non lo fa o che lo fa poco; secondo motivo: a scuola mancano le figure di riferimento e, come ho già scritto, la masturbazione per la bambina potrebbe rappresentare una coccola.
Ancora un aspetto: nella richiesta scrive che la bambina “ha aumentato la frequenza e intensità”. Da quanto tempo? Potrebbe darsi, che la bambina abbia aumentato l’intensità in seguito al verificarsi di un evento specifico, che potrebbe essere o non essere collegato all’arrivo del fratellino. Pensi al concepimento, alla nascita o anche ad un evento successivo. In questo non posso esserle d’aiuto perché non ho modo di farle le domande del caso, ma provi a pensarci. Se così fosse l’intervento della psicologa potrebbe partire anche da questo.
In ultima analisi, le consiglio di valutare e di considerare i punti che ho posto in rilievo rivolgendosi ad una psicologa.
Saluti dalla psicologa
Dott.ssa Cristina Montanaro