27 Gennaio 2024 L'ESPERTO RISPONDE

Avv. Maria Ferrara

Titolare dello Studio professionale MF Legal Office che offre assistenza e consulenza legale sia in ambito giudiziario che conciliativo, con particolare riferimento al diritto di famiglia. Appassionata del proprio lavoro e “preda” di un guizzo creativo che la porta alla ricerca continua di nuove esperienze. Riceve su appuntamento nel suo studio di Via Baltimora, 90 a Torino tel. 011/197.193.38

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Un ragazzo di 14 anni può decidere con chi vivere – l’Avvocato Risponde

Buongiorno,
Un ragazzo di 14 anni può decidere di stare con i nonni che lo hanno cresciuto da genitori separati?
Grazie

Gentile lettore,

il minore è soggetto alla potestà dei genitori che lo rappresentano e ne hanno la responsabilità con tutti i diritti e i doveri che la legge ne fa conseguire.

Dunque, per vivere a casa dei nonni, il ragazzo sotto i diciotto anni dovrebbe avere necessariamente il consenso dei genitori e, preciso, di entrambi i genitori.

Nel caso in cui questo consenso manchi, solo un giudice potrebbe offrirgli questa opzione.

Ora, poiché il minore per legge non può stare in giudizio senza un rappresentante legale, è legittimo domandarsi come possa arrivare ad ottenere un provvedimento giudiziario di questo tipo.

Bisogna distinguere varie situazioni:

  • se è pendente tra i genitori una causa di separazione o di divorzio o altro genere di procedimento che li veda contrapposti, il minore che abbia compiuto i dodici anni sarà sentito dal giudice con riferimento alle questioni che lo riguardano. Nel corso del colloquio egli potrà dunque esprimere le proprie volontà. Sarà poi il giudice a valutare se i desiderata del minore siano da accogliere oppure no, facendo tutte le valutazioni del caso;
  • se non vi sono cause giudiziarie già in corso, il minore che non sia appoggiato da nessuno dei due genitori dovrebbe rivolgersi ai servizi sociali o al giudice tutelare; a quel punto gli uffici prenderebbero in carico il caso e si attiverebbero nella maniera più opportuna;
  • se, invece, uno solo dei due genitori volesse sostenerlo in questa decisione e l’altro no, allora potrebbe essere il genitore consenziente ad attivarsi giudizialmente per conto del figlio.

In nessun caso il minore può legittimamente mettere in pratica questa scelta in autonomia.

Spero di esserle stata d’aiuto.

Un caro saluto.

Avv. Maria Ferrara

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Foto di copertina di Tim Graf

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