13 Gennaio 2014 L'ESPERTO RISPONDE

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Genitori che litigano

Sono la zia di un meraviglioso bimbo di 5 anni cui genitori sono separati. Ho appena avuto il modo di sentire una cosa terribile e triste (in viva voce, mentre il bambino stava parlando al telefono con suo padre). Alla fine della conversazione, il padre gli ha detto: manda fanculo quell’altra, riferendosi alla madre. Cosa fare davanti ad una cosa del genere?? Grazie mille.

Cara zia,

delle parole si possono fare usi diversi: possono essere utilizzate per comunicare, chiarire, creare legami, ma anche ingannare, sopraffare, calunniare.

Fare buon uso delle parole è un grosso vantaggio per i figli, perchè li aiuta a venire a patti con una realtà che pare loro inaccettabile.

La situazione diventa problematica quando papà e mamma non sono nelle condizioni di poter aiutare i figli nell’elaborazione di quello che per loro si può configurare come un vero e proprio “lutto”.

Alcuni genitori separati cadono in depressione trascurando il benessere dei figli; altri cercano di trasformarli, indipendentemente dall’età, in confidenti, alleati; altri ancora cercano di staccarli dall’altro genitore per legarli a sè e dimostrare che essi sono il genitore preferito.

La famiglia divisa continua ad avere una sua esistenza per il semplice motivo che i genitori non divorziano dai figli: ecco perchè coloro che si separano dovrebbero sforzarsi di disgiungere fin dall’inizio il ruolo genitoriale, che permane, dal ruolo coniugale, che appartiene invece al passato.

Gli effetti della separazione sui figli dipendono, infatti, dal modo in cui essa viene percepita e giudicata da loro stessi, dai genitori e dalle persone a loro vicine. Grazie alla separazione papà e mamma possono porre fine alle tensioni o, al contrario, tenere vivo, nel corso degli anni, uno stato di belligeranza che va a confliggere con l’educazione dei figli e il mantenimento di un clima di fiducia, rispetto e dignità.

Quello che ci sentiamo di consigliare è di sensibilizzare il papà di Suo nipote sul fatto che comportamenti quali quelli che ci ha descritto non fanno che alimentare sofferenza, disagio e tristezza nel suo bambino. L’atteggiamento del papà denota come egli stia vivendo un comprensibile momento di rabbia, ma solo il raggiungimento di una maggiore serenità, ottenuta abbandonando ed affrontando le tensioni, potrà aiutare i genitori ed in particolare il bambino a superare questo difficile momento. La rabbia, infatti, è un sentimento che l’adulto sarà col tempo in grado di gestire ed elaborare mentre il vostro bambino, non avendo idonei strumenti per capirla e affrontarla, rimarrà ferito e impotente.

Ma come essere d’aiuto? Se ha un rapporto abbastanza confidenziale con questo genitore, potrebbe suggerirgli un percorso di sostegno psicologico o di Mediazione familiare, la quale permette ai coniugi in via di separazione o già separati di aprire un canale di comunicazione attraverso un uso adeguato delle parole.

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