2 Maggio 2014 L'ESPERTO RISPONDE

Flavia Cavalero

La dottoressa Flavia Cavalero è psicologa e psicoterapeuta. Cura la parte “psi” del sito www.psicomamme.it, svolge l’attività nel suo studio in via Bruino, 3 a Torino e si occupa di psicoterapia individuale e di gruppo nell'ottica del raggiungimento e del mantenimento del benessere psicologico. Riceve su appuntamento, tel. 333/3628327

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Il sonno dei bambini

Buongiorno,

mi piacerebbe comprendere perché la maggior parte dai bambini si sveglino spesso la notte (qualcuno corre nel lettone, altri chiamano mamma, altri chiedono di essere scompagnati in bagno, altri ancora non si addormentano se il genitore non si stende al fianco). Non mi riferisco ai lattanti i quali, si sa, si svegliano per fame o comunque nei primi mesi devono ancora regolarizzare il ciclo del sonno, mi riferisco a bambini più grandi, anche di sette, otto anni.

Dal confronto con amiche mamme mi rendo conto che è un fatto diffusissimo in età pre-scolare (diciamo fino ai 6 anni) ma comunque il “problema”, se così si può chiamare, in una buona percentuale dei casi si protrae anche dopo.

Quello che stupisce poi è che, nella maggior parte dei casi, riescono a dormire nelle situazioni più assurde e rumorose… ma sebbene molto profondo, il sonno è comunque discontinuo.

Grazie

Un saluto

Che un bambino si svegli più volte nell’arco della notte è un fenomeno comune, almeno fino ai 3 anni di età poiché circa il 70% del sonno dei bambini è leggero, ciò vuol dire che circa una volta per ora possono svegliarsi a causa di stimoli esterni o interni.

Per molti bambini il sonno rappresenta un momento difficile da affrontare perché significa separarsi dai genitori, da un luogo conosciuto e sicuro, dai giochi, dal proprio ambiente. Proprio come dice lei, sono moltissimi i genitori preoccupati perché i loro figli al momento del sonno si ribellano, non vogliono dormire, richiedono molte attenzioni in più rispetto a quelle richieste durante la giornata. Quando in questi casi si riscontra un’opposizione forte si parla di vera ansia da separazione (che rende anche più numerosi i risvegli notturni). Molto spesso però i periodi di difficoltà del sonno hanno altre cause: eccessiva stanchezza, paura del buio, paura della solitudine, cambiamenti nella vita quotidiana.

I disturbi del sonno e dell’addormentamento sono molto frequenti nei bambini ma non vanno sottovalutati perché possono avere effetti negativi sull’umore, sulla capacità di attenzione, sul comportamento del bambino. Possono influire in modo negativo sulla qualità vita di tutta la famiglia.

Diversi sono i fattori che predispongono a un disturbo del sonno nel bambino, tra questi i più comuni sono uno stile di vita stressante, problemi nell’attaccamento genitoriale, paure, ansia da separazione. In questi casi è consigliabile sempre un confronto con il pediatra e, escluse altre cause, si riescono spesso ad ottenere ottimi risultati apportando anche piccoli cambiamenti nella vita quotidiana e dedicando maggiori attenzioni al bambino.

 

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