Gentile signora premetto che nelle risposte pubblicate in precedenza ne ricordo una in cui trattavo una questione simile, la grande differenza è che in quel caso si trattava di un bambino piccolo, mentre in questo parliamo di una ragazzina di 11 anni. E’ evidente che lo stesso fenomeno riferito ad età diverse genera anche differenti riflessioni.
Condividere il letto genitoriale rappresenta per i bambini la possibilità di affrontare serenamente la notte, per loro buia e misteriosa, ed è una grande consolazione che riduce l’ansia da separazione. Con la crescita del bambino però questa abitudine deve cessare sia per una banale questione di comodità visto che i bambini crescono, sia, e soprattutto, per favorire lo sviluppo dell’autonomia personale. Nel vostro caso il tempo è abbondantemente scaduto.
Nei casi di separazione uno dei compiti principali di entrambe i genitori è quello di far comprendere ai propri figli che il legame con loro è (e resta) ben saldo ed è fondamentale trasmettere forte e chiaro che non hanno alcuna colpa. Per trasmettere sicurezza è necessario parlare chiaramente con loro e affrontare apertamente le questioni inerenti la separazione. Questa è una regola generale.
Non sono in grado di entrare nello specifico del suo caso perché mi mancano molte informazioni (Avete altri figli? Da quanto tempo convivete? Come sono i rapporti tra il padre e la madre? Ecc ecc ), in generale è verosimile che la ragazzina possa essere gelosa di lei ma potrebbe anche non essere così, ad esempio potrebbe sentirsi estranea in questa nuova dimensione familiare. Le suggerisco di parlare con il suo compagno considerando in primis che non si tratta, come lei dice nell’incipit della lettera, di un “problema del mio compagno” ma di tutti e tre e che questa richiesta più che un problema va interpretata come un segnale di disagio della ragazzina. Ritengo che sia importante intervenire sulla causa più che sull’effetto.
Saluti