Buongiorno,
Il latte in polvere richiede una corretta preparazione perché potrebbe contenere batteri che, immobili fintanto che si trovano nella forma disidratata, a contatto con l’acqua si replicano velocemente causando disturbi intestinali o invasivi. Occorre quindi portare l’acqua (va bene quella del rubinetto) ad almeno 70°C, sciogliervi la polvere nel dosaggio corretto e successivamente far raffreddare il prodotto prima di somministrarlo.
I latti liquidi pronti per l’uso sono sterili fino a quando non sono aperti, la confezione va quindi conservata in frigo.
Ovviamente vanno rispettate anche le comuni norme igieniche: lavaggio delle mani prima della preparazione e accurata pulizia del piano di lavoro e dei biberon, non conservare il latte avanzato oltre le 2 ore e ripulire immediatamente il biberon con acqua calda e sapone.
Per tornare alla domanda: se non è stato fatto ed è sempre andato tutto bene ormai non occorre preoccuparsi ma è bene essere consapevoli che si sono corsi dei rischi evitabili.
Per quanto riguarda il latte di crescita sono numerosi i pediatri che ritengono superfluo il suo utilizzo.
Dopo i 12 mesi infatti la dieta del bambino è completa e, poiché in un alimentazione sana si possono introdurre tutti i nutrienti necessari anche senza latte, esso può essere assunto, se è previsto dalle abitudini familiari, di mucca o di altro mammifero, rigorosamente intero fino ai 3 anni e, solo successivamente scremato.
I latti di crescita sono un bisogno indotto dalla pubblicità, di valore nutrizionale talvolta dubbio e soprattutto sostanzialmente equivalenti tra loro.