5 Gennaio 2019 L'ESPERTO RISPONDE

Avv. Maria Ferrara

Titolare dello Studio professionale MF Legal Office che offre assistenza e consulenza legale sia in ambito giudiziario che conciliativo, con particolare riferimento al diritto di famiglia. Appassionata del proprio lavoro e “preda” di un guizzo creativo che la porta alla ricerca continua di nuove esperienze. Riceve su appuntamento nel suo studio di Via Baltimora, 90 a Torino tel. 011/197.193.38

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Mamma in Spagna papa in Italia e bimbo malato

Buongiorno,

cercherò di essere breve nel descrivere la mia situazione e i relativi quesiti.

Io e il mio compagno, ci siamo trasferiti in Spagna con mostro figlio 4 anni fa. (Il bambino ha 6 anni ed è nato a Milano da genitori italiani).

Non siamo iscritti all”aire; poiche mio figlio ha avuto la leucemia, diagnosticata e curata in Italia 2 anni fa, prosegue con i controlli in Italia e ho preferito (magari erroneamente) non iscrivermi all’aire per avere meno problemi burocratici per le sue cure. Io e il mio compagno ci stiamo separando.

Lui, sostenendo di non poter trovare un lavoro qui dove viviamo, ha deciso di tornare in Italia, scegliendo quindi di non avere un rapporto costante e continuativo con il figlio. Inoltre dice di non voler pagare un euro per il mantenimento del bambino (già manda il mantenimento ad una figlia di 16 anni nata da una precedente relazione. 200 euro mensili). Minaccia che qualora io mi rivolgessi all’Autorita Giudiziaria per rivendicare il diritto del bambino al mantenimento, lui darebbe lo stesso per rivendicare il diritto del bambino a vivere a Milano in quanto è nato li.

Chiedo: È davvero possibile costringermi a tornare in Italia? Anche qualora lui non dimostrasse ingressi ci si può rivalere sul patrimonio della madre?

Il mio bambino ora sta bene… ma purtroppo, e mi auguro no accada mai, potremmo di nuovo dover affrontare la malattia… questo non comporta un ulteriore obbligo economico da parte del padre?

Spero di essere stata chiara. Grazie mille

Buongiorno,

da quanto mi scrive mi pare di capire che il bambino abbia come residenza abituale la Spagna.

Se così fosse (e preciso che per residenza abituale deve intendersi dove, nei fatti e indipendentemente da aspetti formali, il bambino abbia radicato la propria vita, relazionale, affettiva e quotidiana), il diritto internazionale prevede che la competenza a decidere in caso di contenziosi che riguardano il suo affidamento e la sua gestione, spetti alle autorità giudiziaria spagnola.

Se il padre intentasse una causa giudiziaria in Italia che riguarda la gestione del vostro bambino ( e venisse confermato che il minore è abitualmente residente in Spagna), salvo casi estremamente eccezionali. l’autorità italiana si dichiarerebbe incompetente in favore di quella spagnola.

Ciò significa che anche la normativa di riferimento è quella spagnola e, pertanto, le risposte alle sue domande andranno cercate nell’ordinamento spagnolo e non in quello italiano.

In considerazione di ciò, per avere assistenza e consulenza mirata, Le consiglio di rivolgersi ad un legale spagnolo (vista la delicatezza del caso, suggerisco di incaricare un avvocato con particolari competenze nel settore minorile e internazionale).

Quello che posso dirLe in via generale è che, in ogni caso, qualunque decisione giudiziaria verrà presa avendo riguardo primariamente e principalmente agli interessi del minore, a ciò che è meglio per lui. Il benessere del bambino prima di tutto.

Un caro saluto.

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